La saggezza di Anouk
di Ezio Gamberini

Anouk è la cagnolina di nostra figlia Anna. La sua razza, Basenji, di origine africana, è nobile e antica: si può notare dal portamento regale, immortalata accanto ai Faraoni. E’ incredibile come ci si possa affezionare a un “affarino” del genere...



E’ simpatica e affabile. Quando ci ritroviamo per qualche cena in famiglia, scodinzola allegramente e si avvicina a tutti per farsi accarezzare. Specialmente a me, che le faccio sempre trovare la ciotola pronta al suo arrivo, riserva delle attenzioni particolari: mi appoggia il musetto sulle cosce, oppure si siede sui miei piedi, facendo pressione sulle gambe. Quando poi le dico: “Seduta” e lei si siede, e “Mi dai la zampa?” e lei me la offre, è davvero unica la soddisfazione che provo! Anna l’ha addestrata proprio bene.
 
I cani che appartengono alla razza Basenji non abbaiano, Anouk emette spesso guaiti e “ululati” di contentezza:
 
“Uhhh, uhhhh!”.
 
Un sabato dopo pranzo, al quale era invitata anche la nostra secondogenita, mi ritrovo da solo con lei, perché anche Grazia è uscita da casa, dopo che Anna è dovuta scappare di fretta per andare al lavoro lasciandoci Anouk in custodia per qualche ora.
 
Prendo la rivista di storia alla quale sono abbonato sin dai primi numeri, e mi siedo in poltrona.
 
“Anouk, hai mangiato, hai giocato con la pallina… adesso fai la brava e riposati nella tua cuccia, che è ultra soffice, così riposo anch’io!”. 
 
“Ok”, mi sembra di sentire…
 
Il televisore è spento, mi alzo per vedere se c’è qualche porta aperta… non ho neppure mangiato pesante. Bah! Mi siedo e apro la rivista. Comincio a leggere avidamente, e dopo una mezz’oretta, scorro la pagina in cui inizia un articolo sull’antico Egitto: sulle due facciate c’è un disegno enorme in cui spicca un Faraone seduto sul trono, e ai suoi piedi uno splendido Basenji.
 
Anouk salta sul bracciolo della poltrona e si siede, osservando la fotografia:
 
“Toh, guarda Nefti, una mia antenata!”.
 
“Ma, ma tu parli?”, le chiedo stupito.
 
“Certo, tutti i cani parlano, ma quando lo fanno, sono gli uomini a non essere in grado di intenderli”.
 
Questa è bella!
 
Mi rivela che nel suo DNA sono conservate tutte le informazioni accumulate nel corso dei millenni, e il suo cervello è un’enorme “hard disk” contenente, in pochi centimetri cubici, l’equivalente di triliardi di triliardi di terabyte di dati, notizie, immagini, formule, indicazioni, relazioni, che il miglior amico dell’uomo si scambia in forma automatica e continuativa con i suoi simili, per mezzo di una specie di “wi-fi” canino perenne.
 
Trascorriamo una piacevolissima mezz’ora a conversare animatamente.
 
Scopro che siamo soltanto noi umani a non tener conto della storia, degli errori compiuti nel passato, i quali, proprio perché conosciuti, non dovrebbero essere più ripetuti.
 
Mi dice:
 
“Anche tra noi c’è chi impazzisce e compie azioni disdicevoli, ma il rapporto tra quelle realizzate da noi cani e voi umani, è rappresentato da una frazione infinitesimale, zero virgola zero zero zero zero zero zero uno per cento!”
 
Che saggezza la piccola Anouk!
 
Parliamo di tutto: dai Led Zeppelin al paguro bernardo, dalla letteratura russa alla precessione degli equinozi, da Mary Poppins a Andy Warhol, dalla consecutio temporum a Alda Merini, discutiamo di chimica, fisica, botanica, fotografia, arte, teatro, del Mahatma Gandhi e Pippi Calzelunghe, Padre Damiano di Molokai e Stanlio e Ollio, zucchero filato e Psicopatologia della vita quotidiana…
 
Afferma che con lo stipendio di Ronaldo potrebbero essere sfamati tutti i Basenji del mondo per un’intera era geologica. 
Scopriamo inoltre una stupefacente concordanza nel considerare Giovannino Guareschi, creatore di Peppone e don Camillo, oltre a innumerevoli indimenticabili storie ambientate nella “bassa”, uno tra gli scrittori più incisivi e significativi del ‘900.
 
E’ una cagnolina intelligentissima. Le chiedo a bruciapelo:
 
“Settantasei per trentotto!”.
 
“Duemilaottocentoottantotto!”, mi risponde immediatamente. 
 
Dopo qualche istante di pausa, voglio farle un’ultima domanda:
 
“Che ne pensi di questo Governo?”.
 
“Uhh, uhhhh”, si mette a ululare.
 
“Dai, dimmi un tuo parere…”.
 
“Uhhhh, uhhhhhh, uhhhhhhhh…”.
 
“Di Maio?…”.
 
“Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…”.
 
“Salvini?…”.

“Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…”.
 
Anouk drizza le orecchie e si mette in allerta. Dopo un attimo sento la chiave girare nella serratura, Grazia entra in casa proprio mentre sto chiedendo ancora una volta alla cagnolina:
 
“Dai Anouk, voglio sapere cosa ne pensi del Governo, con parole tue… E dai, rispondi Anouk!”.
 
Anouk sbotta, infastidita:          
 
“Ora non ne ho voglia, ecco tutto!”.
 
“Hai sentito cosa ti ha detto? – mi riprende Grazia – Adesso non ha voglia di risponderti!”, e come se niente fosse appoggia la sua borsa sul divano e va a cambiarsi.
 
Allora, mi siedo sulla poltrona e ricomincio a leggere la mia rivista.
 
Penso tra me e me:

“Ma guarda un po’ se devo tirarmi in casa un immigrato di origine africana, più nero che bianco, che sa parlar bene, e per giunta anche comunista!”
 
Osservo Anouk, che si è rimessa nella sua morbida cuccia a riposare: si gira e mi riserva l’ultimo ululato:
 
“Uhhhh”.
 
E poi mi strizza l’occhio, diavolo di una cagnolina!
 

Nelle foto:

1- Ezio Gamberini che scrive con la lingua fuori. La caricatura realizzata da sua figlia Anna non gli rende giustizia: in realtà i suoi capelli non sono soltanto sette o otto, ma almeno un’ottantina!
2- Anouk.
3 - Thot, trisavolo di Anouk di ceppo materno, immortalato in una scultura che si trova al Museo Egizio di Torino.
4 - Sekhmet, trisavola di Anouk di ceppo paterno, ritratta ai piedi dei Faraoni in una scena di vita familiare dell’antico Egitto.
 
 
 
 
 
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