La santella restaurata
di Cesare Fumana

In tanti hanno partecipato ieri all’inaugurazione del restauro conservativo dell’edicola votiva dedicata alla Madonna nella contrada di Oriolo


Le edicole votive, che nel bresciano vengono chiamate dialettalmente santelle, sono testimonianze della devozione popolare.
Quella che si trova nella contrada di Oriolo, a Vallio Terme, la frazione che si attraversa per salire sul monte Ere, necessitava di cure per riparare i danni dovuti al logorio del tempo.

Per questo gli abitanti della frazione,
su iniziativa di Delio Pomelli, si sono adoperati per effettuare un intervento di restauro.
Ieri sera, domenica 16 settembre, si è tenuta l’inaugurazione dei restauri, con la recita del Santo Rosario e la benedizione impartita da don Ardiccio Dagani, a cui è seguito un rinfresco. La soprano valliese Elisabetta Paoli ha proposto alcuni brani di musica sacra dedicati alla Vergine Maria.

Sono stati in tanti a collaborare al recupero della santella: l’artigiano edile valliese Giuseppe Rigamonti per la parte strutturale, la gavardese Marcella Maioli ha ridipinto l’edicola e realizzato le decorazioni, la statua della Madonna è stata ridipinta dall’artista valliese Francesco Sanca, mentre la grata in ferro è stata realizzata dal villanovese Renato Cocca.

Delio Pomelli
ha voluto ringraziare chi ha devoluto l’offerta per il recupero dell’opera e quanti a vario titolo hanno collaborato, in particolare la famiglia Agostini di Oriolo.

Pur non avendo notizie certe né documenti, stante le forme e le caratteristiche, si presume che la santella sia stata costruita nel 1700. La sua ubicazione è addossata al muro in fregio alla strada comunale, ora di proprietà Zanelli, in precedenza delle famiglie Zulberti e Agata Zambelli. Si tratta sicuramente di una delle santelle più grandi esistenti nel territorio comunale.

Negli anni passati, sicuramente dagli abitanti della contrada sono state effettuate opere di manutenzione e modifiche, riscontrate durante l'esecuzione dei lavori di restauro (intonaco, spallette e muro in pietra sottostante e laterale alla santella, varie tinteggiature dal verde, al giallo, azzurro, violaceo... posa di nuovo cancello in ferro negli anni '70).

Alla Madonna in gesso posizionata nella nicchia della santella, con colomba bianca, non si attribuiscono particolari miracoli, bensì la capacità di raccogliere intorno a sé negli anni passati intere famiglie, in particolare nelle serate estive per la recita del Santo Rosario. Questo luogo rappresentava anche il punto di incontro di numerosi ragazzi e ragazze presenti in contrada.

Ai piedi della Madonna, sul muro in pietra, sembra però apparire un "piccolo miracolo", ossia la crescita rigogliosa di piantine di capperi "capparis", rarissime o assenti in Vallio, in quanto diffuse nelle regioni con temperature calde subtropicali e tropicali.

Nelle foto, di Diego Ferrari, l'inaugurazione della santella restaurata e com'era prima dell'intervento conservativo
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