Con la doppietta, pensando a Iuschra
di val.

Con quattro lepri nel carniere, “Micio”, suo figlio ed un amico, si possono dire soddisfatti di come è andata la prima giornata di caccia, sull’altopiano di Cariadeghe. Non del tutto però...


«Non passa giorno che non penso alla fine che possa aver fatto quella bambina – ci dice Micio -. Ci guardiamo sempre in giro e anche oggi ho sperato che uno dei miei otto cani mi segnalasse qualche cosa di diverso da una lepre. Invece niente».

Il riferimento è a Iuschra Gazi, la bimba autistica di 12 anni sfuggita agli accompagnatori del Fobap la mattina del 19 luglio e mai più ritrovata.
Micio è uno dei cacciatori serlesi che aveva partecipato alle ricerche e si mette sempre a disposizione nella speranza di contribuire al ritrovamento della ragazzina.

L’ha fatto anche nei giorni scorsi con la trasmissione Chi l’ha Visto.
Lo farà ancora: «Martedì ci andremo di nuovo in Cariadegne a cercarla e saremo in sette o otto».

Serle insomma non dimentica la tragedia che ha colpito la famiglia di Iuschra.
Già al tempo delle ricerche, quando col passare di giorni non arriva alcuna novità e le speranze che potesse essere sana e salva tendevano a scomparire, erano stati in molti ad affermare che a ritrovarla sarebbero stati i seguaci di Diana alla riapertura della caccia.

I più esperti danno un’indicazione precisa: «Ora si cacciano lepri o fagiani, bisognerà aspettare ottobre e novembre, quando si aprirà la caccia alla beccaccia che porta i cani a battere il terreno palmo a palmo, anche in zone particolarmente impervie».

Una convinzione condivisa da molti, che ha il sapore della speranza: «Se si è persa ed è caduta da qualche parte nel bosco, anche al di fuori dall’Altopiano, saranno comunque i cacciatori a ritrovarla».


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