L'anno scolastico è iniziato, con le sue problematiche
di Ernesto Cadenelli

L'anno scolastico è iniziato regolarmente in tutti gli istituti, scuole elementari comprese... anche a Vobarno



Gli allarmismi sul fronte sicurezza della struttura sono rientrati.
Dopo il clamore e le preoccupazioni per le dichiarazioni di sindaco e giunta nella primavera scorsa, la temuta non agibilità dell'edificio è rientrata con una spesa di 60 mila euro e il lavoro edile di pochi giorni.

Evidentemente la scuola non era poi così malmessa.
Sicuramente sarà necessario investire ancora in modo cospicuo.
Bisognerà trovare contributi pubblici, ma il comune di suo può accendere un mutuo per intervenire in modo risolutivo sui problemi della sicurezza ma anche dell'ammodernamento.

Per fare questo occorre però chiarezza sul programmato progetto di accorpamento in un unico stabile di elementari e medie. Progetto che non convince affatto, per le molteplici criticità denunciate anche dagli operatori e genitori.
Dalla discussione fatta in Consiglio comunale a fine luglio, la Giunta sembrerebbe possibilista, ma una parola definitiva non è ancora stata detta.

La situazione di Vobarno è però analoga a molte altre realtà.

I dati usciti qualche giorno fa dicono che nel bresciano sono 55 le scuole non a norma, 500 in Lombardia, 80% a livello nazionale.
Sono dati allarmanti.

I precedenti Governi avevano avviato lo stanziamento di fondi, troppo esiguo, per avviare un percorso di scuola sicura.
Non so se quei soldi sono stati spesi, né quanta parte del problema abbiano risolto.

Quel che leggo in questi giorni è che nel decreto su cui il nuovo Governo ha posto la fiducia, sono scomparsi i fondi per la riqualificazione delle periferie, suscitando le proteste dei sindaci di qualsiasi orientamento politico.
Nelle periferie ci sono sicuramente molti edifici scolastici bisognosi di intervento.

Nel ping-pong Di Maio/Salvini dell'estate si è pensato molto a immigrazione, flat tax, e poco a questo problema.
Sono necessari cospicui investimenti, altro che calo delle tasse, per giunta a vantaggio dei ricchi.
La messa in sicurezza delle scuole darebbe risposte anche ad una ripresa economica che stenta, rilanciando l'edilizia con tutte quel che poi segue, compresi i posti di lavoro che si creerebbero.

Poichè le risorse sono esigue, questa mi parrebbe una priorità forte e facilmente condivisibile dalla cittadinanza italiana.
Ci sono fondi europei stanziati per investimenti strutturali, ma se la linea di governo punta allo sfascio dell'Europa, diventerà sempre più complicato poterne fruire.

Sarebbe opportuno che l'ubriacatura elettorale finisse e si cominciasse sul serio ad occuparsi dei problemi dei cittadini.

Ernesto Cadenelli
Vobarno 14 settembre 2018


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