«Oppure portarlo più avanti»
di val.

Il comandante della Locale gavardese, Luca Quinzani, ci spiega che non è stata una scelta suggerita dal suo Comando quella di istituire il senso unico a Sopraponte


Parla con le carte, il comandante Quinzani, e ci tiene a far sapere ai gavardesi di Sopraponte che la soluzione adottata per limitare il traffico sul ponte del Vrenda non è frutto di un suo suggerimento, anzi.

«Il problema è che le auto ferme al semaforo sostavano sul ponte.
Una situazione ritenuta a rischio dai tecnici – ci spiega Quinzani -. Il mio suggerimento era stato di spostare il semaforo più avanti, in modo che quelle tre/quattro auto che di solito attendono al rosso il ponte lo avessero già superato. Così si sarebbe evitato il senso unico e il disagio di dover fare il giro sulla tangenziale.
L’ufficio tecnico ha valutato di agire diversamente, spegnendo il semaforo ed istituendo il senso unico. Non discuto la scelta, i tecnici sono loro, solo non mi pare giusto che venga attribuita agli uffici della Locale».

Tutto chiaro quindi.
Quanto all’ipotesi di piazzare il semaforo prima del ponte?

«La ritengo difficile da praticare, perché poi bisogna fare i conti anche col vicino parcheggio, ma soprattutto la ritengo troppo onerosa – ha aggiunto Quinzani -. Meglio se quei soldi vengono utilizzati per irrobustire il ponte, magari in tempi brevi».

Qui la lettera col parere di Quinzani indirizzata all’ufficio tecnico lo scorso 14 agosto.



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