Acqua pubblica, il 18 novembre si va alle urne
di Federica Ciampone

In gioco c’è la gestione del servizio idrico integrato fino al 2045. Il Comitato referendario: “Un traguardo nel nome della democrazia” 


Domenica 18 novembre i bresciani saranno convocati alle urne per il referendum consultivo provinciale relativo alla gestione del servizio idrico integrato.
 
La firma del presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli sul decreto di convocazione è stata apposta lo scorso lunedì, 27 agosto.
 
Il quesito del referendum, che il Comitato per l’Acqua Pubblica aveva depositato a giugno dello scorso anno – pochi mesi dopo essere stato costituito – è il seguente: “Volete voi che il gestore unico del servizio idrico integrato per il territorio provinciale di Brescia rimanga integralmente in mano pubblica, senza mai concedere la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati?”.
 
Dovrà votare “sì” chi intende favorire una gestione esclusivamente pubblica dell’acqua, mentre a barrare il “no” dovrà essere chi intende sostenere l’ingresso dei privati, come previsto dal progetto Acque Bresciane.
 
Lungo e articolato l’iter che ha portato ad indire il referendum. Dopo il deposito ufficiale del quesito referendario, l’attività del Comitato è proseguita con la raccolta delle delibere comunali, 49 su 55, depositate entro il 30 settembre 2017 e il successivo passaggio per l'ammissibilità del referendum, che arriva il 1 dicembre. 
 
Ad aprile l’approvazione del bilancio preventivo del 2018 della Provincia, in cui vengono individuate le risorse necessarie allo svolgimento della consultazione referendaria, e il 28 maggio si approva il regolamento transitorio per poter svolgere il referendum in autunno. Atto finale sarà proprio la convocazione alle urne per il prossimo 18 novembre. 
 
“Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo traguardo tanto agognato – commenta il Responsabile del Comitato referendario Mariano Mazzacani – che sancisce il grande risultato di una battaglia combattuta nel nome della democrazia, ridando ai cittadini la possibilità di esprimersi sulla gestione di un bene tanto importante come l’acqua”. 
 
La posta in gioco è alta: l’esito del referendum - seppur di tipo consultivo - avrà peso nella determinazione della natura della gestione del servizio idrico fino al 2045. “Speriamo – e a tal fine realizzeremo, a partire dal 14 settembre, una campagna di comunicazione e informazione – di riuscire a portare al voto un numero significativo di cittadini nel nome di un bene comune che va assolutamente preservato”.

Per chi volesse approfondire tutte le informazioni aggiornate sono reperibili su www.acquapubblicabs.org.
 
 
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