Annegato nel Vione
di Ubaldo Vallini

Forse lo scivolamento sulle viscide rocce della forra a procare la caduta nel torrente di un turista tedesco di 30 anni in vacanza in una località del vicino Trentino



Hanno notato l’inconfondibile sagoma di un uomo nell’acqua e hanno dato subito l’allarme, ma quando i soccorritori sono arrivati sul posto, con l’eliambulanza e poi anche via terra, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

È morto così Arthur Werner, turista trentenne tedesco arrivato in Italia dalla cittadina bavarese di Schweinfurt, annegato nel primo pomeriggio di ieri in uno specchio d’acqua nel quale si ferma solo per un po’ il torrente Vione, nel suo ultimo tratto alle spalle di Campione del Garda, in territorio comunale di Tremosine.

Una forra percorsa soprattutto nella stagione estiva dagli appassionati di torrentismo. Non dovrebbe però essere questa l’attività per cui si trovava in zona Arthur, che indossava maglietta e pantaloncini corti ed aveva con sé uno zaino con dentro un ricambio ed una macchina fotografica. Secondo una prima ricostruzione, ma siamo nel campo delle ipotesi perché nessuno ha assistito alla caduta, il turista trentenne stava passando da un masso all’altro per risalire oppure per scendere il canalone.

A un certo punto ha incontrato un passaggio piuttosto scivoloso, tanto che ha pensato di togliersi le scarpe forse nel tentativo di far maggior aderenza coi piedi. Una manovra che però non gli è riuscita, zaino e scarpe sarebbero rimasti all’asciutto, lui invece è caduto nel laghetto sottostante.

Forse non sapeva nuotare, oppure ha picchiato leggermente il capo ed è svenuto, oppure ancora è rimasto vittima di una congestione. Particolari che al momento non si conoscono.

Sarà la ricostruzione operata dai carabinieri intervenuti poi sul posto, oppure gli esami più approfonditi sul cadavere a rivelare ulteriori risvolti. Certo il fatto che il corpo si trovasse sott’acqua fa pensare che i polmoni ne fossero pieni, quindi che il decesso sia avvenuto per annegamento.

Arthur Werner si trovava in vacanza con la famiglia in una località del vicino Trentino. Complesse le operazioni di recupero della salma, con i tecnici del Soccorso alpino e gli uomini del Nucleo Saf dei vigili del fuoco di Brescia che hanno operato via terra, per poi permettere all’elicottero dei vigili del fuoco di issare il corpo con la barella poi depositato sulla spiaggia di Campione. La salma è stata poi ricomposta nell’obitorio dell’ospedale di Arco a disposizione delle autorità.
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