Quell'inaugurazione non s'ha da fare
di c.f.

Il percorso “Cariadeghe Bike Experience” ha sollevato un vespaio di polemiche a Serle, con la contrarietà di una frangia di cacciatori e un appello delle associazioni a soprassedere per il momento all’iniziativa. Così l’inaugurazione è stata annullata


Durante l’incontro con i sessanta cittadini andato in scena in municipio venerdì 3 agosto il sindaco aveva, già in quella sede, rassicurato tutti che non veniva istituzionalizzata alcuna “pista ciclabile”, ma bensì si andava semplicemente ad indicare con idonea cartellonistica un percorso già fruito da escursionisti e biker, che con piena legittimità potevano e possono frequentare l’area. Il primo cittadino aveva poi rammentato come l’amministrazione ritenesse che i vari interessi riguardanti l’altopiano dovessero convivere e coesistere in una logica di integrazione.

Il sindaco, in ogni caso, vista l’apprensione manifestata dai presenti circa alcune questioni di interesse per l’esercizio dell’attività venatoria, si era impegnato ad approfondire ulteriormente la normativa, verificando personalmente lo stato delle cose ed in particolare se la situazione che si andava creando andasse ad instaurare obblighi inerenti le distanze da tenere dalle strade durante la caccia. Vero ed unico quesito espresso in quella sede. I presenti hanno convenuto che chiarito questo punto nulla fosse di ostacolo all’inaugurazione e alla configurazione del percorso sull’ altopiano.

Così come accordato, il primo cittadino ha invitato una settimana dopo, sabato 11 agosto, in municipio i presidenti delle associazioni venatorie serlesi e la Protezione civile, presentando un documento di 5 pagine, che aveva già posto, poche ore prima, anche all’attenzione di funzionari o titolari di altri enti preposti ai quali lo stesso ha richiesto di esprimere un parere scritto.

“Chiaramente i tempi per emettere un parere scritto non sono celeri – riferisce il sindaco Bonvicini –, tuttavia tutti i contattati hanno telefonicamente rassicurato sulla bontà delle argomentazioni dell’amministrazione, ovvero sulla non sussistenza della vincolistica delle distanze nelle aree interessate dal percorso. Abbiamo contattato Funzionari e amministratori di Comunità montana Valle Sabbia, di Valle Trompia, di Regione Lombardia settore caccia e Carabinieri forestali. Tutti ci hanno confermato che non sussiste alcuna problematica circa le distanze per l’esercizio dell’attività venatoria e circa le altre preoccupazioni emerse inerenti la posa della cartellonistica, l’inaugurazione e il taglio del nastro”. Purtroppo dopo aver fugato ogni dubbio, se taluni presidenti, obiettivi e non faziosi, hanno convenuto in quella sede circa il non sussistere di alcuna problematica ed anzi sottolineato la positività del percorso, altri hanno continuato a manifestarsi contrari ed ostili verso i temi su cui il sindaco aveva dato rassicurazioni.

“Purtroppo, a mio avviso – precisa il primo cittadino –, in quella riunione è caduta la maschera di alcuni rappresentanti dei cacciatori. Si è evinto come questi personaggi siano contro per partito preso a qualunque presenza sull’altopiano diversa dalla propria categoria. Ciò è inaccettabile in un paese civile. Abbiamo il fondato sospetto che tali rappresentanti fomentino gli animi dei propri membri anziché rassicurarli con valide argomentazioni.”

“Durante l’incontro svoltosi con la Protezione civile per la posa dei cartelli alcuni membri della stessa associazione hanno pubblicamente espresso le loro preoccupazioni per il clima che si è creato.
Purtroppo chi fomenta tali impulsi e chi li esprime danneggia in primo luogo i cacciatori sani e per bene, che sono la maggioranza del paese e che invitiamo a far ragionare i colleghi più ostili e a prenderne le distanze”.

 “E’ davvero inspiegabile – sottolinea l’assessore alla cultura Alvaro Nicolini – che il fatto di mettere segnali su sentieri già esistenti con lo scopo di far conoscere meglio il territorio ai serlesi e a chi viene da fuori, tutelando perciò sia gli uni che gli altri, scateni un accanimento da parte di una minoranza di serlesi abituati a fare i loro comodi e la voce grossa se non addirittura a intimidire chi cerca semplicemente di farli ragionare, fornendo chiarimenti e rassicurazioni sul fatto che nulla cambia nella sostanza”.

“Cariadeghe non è una proprietà privata – rincara la dose l’assessore Maria Grazia Soldati –, è un bene dello Stato italiano tutelato anche internazionalmente. Per questo fruibile da tutti. Compito dell’amministrazione è fare in modo che sia così. Le uniche vie da seguire sono quelle normative con un po’ di buon senso”.

Più inclini alla pazienza e all’ulteriore dialogo con la cittadinanza, nonostante le rassicurazioni già fornite, invece la consigliera Laura Zanola ed Ambra Bodei che hanno richiesto al sindaco di aprire il confronto con la cittadinanza in un’assemblea pubblica soprassedendo temporaneamente all’inaugurazione e alla posa dei cartelli.

È pervenuta poi dai rappresentanti della quasi totalità delle associazioni serlesi (Alpini Serle, Fanti Serle, Pro Loco, Green Serle, ANMIL , US Serle, Corpo bandistico, Federazione Italiana Caccia, Associazione Libera Caccia, Associazioni Cacciatori lombardi, ANUU migratoristi Serle, Gruppo Quad Serle, Protezione civile Serle, I Baldi, MC Le Valli, GS Castello, Associazione nazionale Coldiretti, Scuderia Franzoni e Associazione nazionali Bersaglieri) nella mattinata di questo martedì 14 agosto la richiesta di “soprassedere all’inaugurazione ufficiale e relativo taglio di nastro di tale percorso, in quanto tale ufficializzazione è motivo di pericolo in concomitanza con l’imminente stagione venatoria e non solo, chiedendo pertanto di discutere la cosa con la cittadinanza. Fermo restando tutto il esto, in difetto, verrà organizzato un pacifico presidio per impedire qualunque ufficializzazione”.

“Vista la mancanza di segnaletica (pedonale e non) – commenta il vicesindaco Zamboni – e le innumerevoli richieste giunte a tal proposito negli ultimi anni, adesso che finalmente si è riusciti ad avere tutto il materiale per poter procedere, alcune persone hanno avanzato critiche prima sul tipo di percorso, poi sulle distanze da tenere, sulla manifestazione ed infine sulla sicurezza. Alcune di queste, condivisibili, sono completamente infondate, altre mi sembrano campate per aria. Resta il fatto che vedere molti cittadini protestare per dei cartelli è abbastanza deprimente, quando per altri argomenti molto più importanti nessuno si è mai interessato nel modo più assoluto”.

“A seguito di tutto ciò – conclude il sindaco –, abbiamo deciso così, non senza amarezza e sconcerto, di annullare l’evento e di riproporlo nei prossimi mesi, consapevoli del forte dibattito che il tema ha generato tra la popolazione e della distorta informazione che viene veicolata esternamente da taluni.  È necessario passare da un ulteriore momento di condivisione con la popolazione durante un’assemblea pubblica? Va bene. La popolazione avrà modo così di riflettere ulteriormente sul tema. Resta inteso che il percorso in ogni caso dopo l’assemblea sarà da farsi ed i cartelli posati così come l’inaugurazione, a meno che emergeranno clamorose quanto improbabili motivazioni tali da impedire tale semplice passo di civiltà e convivenza.”
180815serle_cartelli_bike.jpg