Caseificazione e prodotti di malga sono stati i protagonisti del fine settimana in quel di Castel Condino. Un ritorno al passato che ormai si ripete da alcuni anni nel ricordo di una delle figure - simbolo del mondo rurale, quella del malgaro. 
 

È con questo proposito che lo scorso weekend sono state organizzate due iniziative, la prima delle quali è stata la presentazione del libro “Montanari si diventa”, un’analisi tanto scrupolosa quanto oggettiva del trentino odierno. Ezio Amistadi, storico dell’agricoltura e studioso di antropologia storica - formatosi presso l’università Cà Foscari, la culla della cultura storiografica - partendo dall’insufficiente e confusa conoscenza, da parte di molti, della propria storia, ripercorre gli antefatti che fin dalle origini hanno portato a noi, al passaggio da una realtà ben definita con una tradizione orale che ha mantenuto vivi e vitali i legami fra generazioni, ad un atteggiamento globalizzato che, se non attentamente gestito, porta a rompere i legami con la propria storia.
 

“La scorsa domenica, invece, a malga Table il tutto era destinato esclusivamente a rivivere le emozioni della vita da malgaro. Coreografia, arnesi, arredamento e indumenti si rifacevano tutti all'ambiente e a quel mestiere che per anni ha contrassegnato più generazioni di castellani, ma non solo” avverte il sindaco Stefano Bagozzi.

“Ad osservare da vicino la vita e il lavoro di malga –  aggiunge Roberto Bagozzi, presidente dell'ente Pro loco che ha proposto l'evento -  un buon numero di persone. Già dal mattino i convenuti hanno ripercorso i pascoli e i percorsi di alpeggio, proseguendo con il pranzo a base di prodotti tipici dell’epoca: polenta, salame con panna, pollo alla cacciatora, verze e formaggio. Poi è stata la volta della caseificazione e la merenda in malga”.