La Madonna e l'alpino disarmato
di AlZig

Lo scorso 28 luglio è stata inaugurata in località “Canecol”, in Degagna, la Madonna dell’Alpino


L’’idea è nata alla fine dell’inverno, durante una delle produttive riunioni del Gruppo alpini di Degagna, che non è nuovo ad iniziative che esulano dalla semplice adunata o dalla consueta riunione conviviale.

Per l’occasione, infatti, uno dei membri del consiglio di Gruppo ha suggerito l’idea di inserire una statua della Madonna in una delle piccole grotte che si trovano lungo la strada che dal borgo di Degagna sale verso il passo della “Fobiola” e poi fino al rifugio “G. Granata” in località “Campei de Sima”. Accanto alla Vergine ci sarebbe stato un alpino in adorazione.

E così è stato.
Nei mesi successivi gli alpini hanno sistemato la grotta, il tratto di strada nelle vicinanze ed affrontato le pratiche burocratiche necessarie.
Già: il sito si trova all’interno di un Parco naturale sotto diretto controllo dell’Ersaf, ente che ha espressamente richiesto che le modifiche del sito garantissero comunque il minor impianto ambientale.

Sabato 28 luglio l’inaugurazione
, che ha registrato la sentita partecipazione della popolazione del grazioso borgo della valle dell’Agna, ma anche dei rappresentanti dell’ERSAF e della Forestale, oltre che di gran parte dei membri del Gruppo alpini locale e di alcuni rappresentati dei sodali della Sezione Monte Suello di Salò.

A benedire la statuetta il parroco don Giuseppe Savio.
Ad intonare i canti alpini il coro “I Vocali dell’Agna”, mentre a recitare la preghiera dell’Alpino dedicandola a tutte le Penne nere del Gruppo e non che sono “andate avanti”, ci ha pensato con grande emozione il capogruppo Giorgio Maffei.

Una particolarità:
l’Alpino è disarmato ed ha in mano un mazzo di fiori che intende offrire alla Vergine Maria. Sta a significare che gli Alpini, soldati per vocazione, intendono comunque salvaguardare e ove possibile portare la pace. E sia mai che magari ci scappi un miracolo in questo periodo che non sempre è troppo sereno.

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