Alberi monumentali e secolari in Valle Sabbia
di Gev Valle Sabbia

A una ventina d’anni dall’ultimo censimento, le Guardie Ecologiche Volontarie della Valle Sabbia hanno effettuato una nuova ricognizione degli alberi monumentali e secolari della valle


Conoscere il proprio territorio
significa anche scoprire e salvaguardarne le sue peculiarità.

Partendo da questa considerazione le Gev Vallesabbia, con un lavoro in corso da circa 3 anni, hanno cercato di individuare gli alberi monumentali/secolari presenti sul proprio territorio.   

Partiti da un precedente censimento di fine anni 90 sollecitato dall’Amministrazione Provinciale – Settore Ecologia, coadiuvati dalle Gev di allora, abbiamo ritenuto importante procedere alla verifica degli esemplari già censiti e valutarne lo stato di salute. Purtroppo è stato riscontrato che alcuni non esistono più. Durante i nostri servizi di vigilanza e mappatura sentieri in valle, abbiamo però trovato molti nuovi esemplari che per dimensione (valori minimi di circonferenza a 130 cm. da terra) potrebbero essere classificati monumentali. (vedi misure minime nelle schede sul sito delle G.E.V.).

Sono stati fotografati, geolocalizzati e descritti sul sito www.gevvalsabbia.altervista.org  alla voce “Alberi Monumentali “per ogni singolo comune della Valle ove trovati. Per l’occasione è stato fatto un video e pubblicato su YouTube.

Verranno segnalati ai comuni di appartenenza i quali per decreto dovranno inviarli alla regione la quale valuterà quali saranno titolati ad essere inseriti nel data base nazionale come alberi monumentali.

Da ricordare per storia e maestosità “il Castagno della Vrangina” sito nel comune di Vobarno, così chiamato per le probabili origini da Levrange del proprietario; questo gigante vegetale con più di 3 secoli, colpito da un fulmine anni fa, ammalatosi del cancro del castagno è stato curato e risanato ed è quello di dimensioni maggiori nel censimento (circonferenza tronco a 130 cm da terra M. 8.10)
E perché no, anche gli imponenti faggi di Passo Zeno nel comune di Anfo.

Inutile dire che il lavoro sarà in continua evoluzione e in aggiornamento, pertanto sollecitiamo chi fosse a conoscenza di esemplari vegetali di una certa imponenza a segnalarceli in modo da rendere sempre più completa e aggiornata la mappatura in valle.

Anche la Legge Regionale (l.r. 31/2008) e il regolamento sulle "Norme Forestali Regionali" all’art. 24 obbligano a chi esegue i tagli dei boschi a mantenere alcune piante (isolate o a gruppi) per l'invecchiamento a tempo indefinito (2 per ettaro). Questo per molteplici scopi: rifugio per piccoli animali, per una futura raccolta di semi, e per scopo paesaggistico negli anni a venire come alberi monumentali di cui ci stiamo occupando.

Ci siamo recati presso i Carabinieri forestali della Stazione di Gavardo per condividere il lavoro fatto e avere maggiori indicazioni secondo la normativa su come proseguire e meglio finalizzare il lavoro.

L’iter da seguire a tal scopo è quello di Regione Lombardia, Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Unità Organizzativa Parchi e Tutela della Biodiversità sulla scheda redatta da Fabrizio Scelsi e Rossana Tonesi.

Gev Valle Sabbia

1 Il castagno della “Vrangina” nel comune di Vobarno
2 Un grosso faggio nel comune di Serle
3 Faggio a passo Zeno nel comune di Anfo



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