Ciao, grande Piero!
di John Comini

Il ricordo di Piero Costantini, in passato allenatore del basket femminile di Gavardo e presidente del gruppo Eureka. I funerali questo giovedì a Brescia


Questa mattina mio cognato Luigi Avanzi mi ha portato una tristissima notizia: ci ha lasciati il Piero Costantini.

Era davvero una persona splendida, buonissima e generosa. Veniva da una famiglia che professava l’arte dei burattinai, girando per i paesi dove nelle piazze raccontava le allegre avventure del “Giupì” davanti ad un pubblico di bambini sorridenti e gente meravigliata.

Con il Teatro Poetico Gavardo avevamo organizzato una mostra sui burattini, dal titolo “Gira la baracca”  e avevamo chiamato il fratello Sandro, che presso le case di Via Roma aveva rappresentato alcune simpatiche commedie delle “teste di legno” per l’incanto di grandi e piccini. Piero era amato da tutti per il suo carattere dolce, timido ed altruista.

Paola Rizzi mi racconta che a Bagnolo aveva allenato la squadra femminile di basket, vincendo il campionato. Piero ha allenato per anni la squadra femminile del basket gavardese, sponsorizzata da Ziglioli. Tutte le atlete lo ricordano con affetto e simpatia: spesso le accompagnava al palazzetto ed era sempre prodigo di consigli e di premure. E non è così scontato trovare allenatori così umani ed attenti alle esigenze degli atleti. Paola mi ha detto che ha allenato anche Bacci Fiorella, la ragazza che è andata pochi giorni fa in Paradiso. So che per Piero non contava tanto vincere, ma soprattutto dava valore alla gioia di giocare insieme, di essere una squadra di persone rispettose e piene di entusiasmo.

Pete Newell, un coach americano, ha scritto queste parole che si sposano perfettamente con l’opera di allenatore di Piero Costantini. “Il basket è uno sport che richiede di mantenere una mente aperta e flessibile. È importante accettare le idee altrui come perfezionare i propri metodi, perché non esiste un allenatore che possa arrivare a conoscere per intero il Gioco. Fare l’allenatore presenta una sfida unica, quella di poter influenzare i giovani e lasciare un’espressione duratura. È una grande opportunità e una ancor più grande responsabilità, più importante di tutte le conoscenze tecniche e tattiche. Ci sono certe cose che per fortuna saranno sempre uguali: il rapporto allenatore-giocatore, lo spirito di corpo, il valore del lavoro in allenamento. Quello che i coach non devono mai dimenticare è che il vero successo non viene dalle vittorie, ma dall’amicizia e dal rispetto che il loro lavoro riesce a creare.” E tutto questo il nostro Piero l’ha fatto, alla grande!

Piero l’ho incontrato varie volte
presso il Ristorante “Le Trote” da Emilio Ottolini, dove si impegnava ad organizzare conferenze sul tema dell’Antico Egitto ed altri incontri a carattere culturale, che avevano avuto un grande successo di pubblico. Era il gruppo “Eureka” che organizzava tali manifestazioni, promosse, oltre che dall’infaticabile Emilio, da un gruppo di amici pieni di entusiasmo: Gianni Fondrieschi, Luciano Manelli, Bruno Alberti, Angelo Ziglioli, Albino Mora oltre che da mio cognato Luigi Avanzi e dagli indimenticabili Angelo Barovelli ed Angelo Ottolini, persone splendide che hanno lasciato un vuoto incolmabile nel nostro cuore.
Gli amici del Gruppo Eureka ricorderanno sempre Piero come loro amato ed instancabile Presidente, animatore e promotore di tanti loro incontri.

Poiché non era facile chiamare esperti a livello nazionale, era stato il buon Piero Costantini ad andare “in missione” per cercare di convincerli. Con il suo sorriso e la sua profonda competenza era riuscito a far venire personaggi famosi come il conduttore televisivo Roberto Giacobbo ed il Professor Mario Tosi, responsabile del Museo Egizio di Torino. Sempre per il gruppo Eureka era riuscito ad invitare la bella Antonella Elia, la showgirl che a quei tempi era tra le più popolari.

Piero era una persona aperta e sensibile, con una cultura che spaziava dalla storia dell’umanità alla conoscenza dei ragni. Sapeva a menadito le commedie ed i canovacci dei burattini, e quando gli parlavo insieme mi trasmetteva l’amore per l’arte e la bellezza.

Paola Rizzi
mi ha mandato una bellissima poesia scritta da Piero anni fa. Ne riporto alcuni brani…
“Sono uno Zingaro, amo la vita e giro di qua e di là,
un’anima che vola e che in nessun posto si fermerà.
Molti paesi, molta gente voglio vedere, amare, lasciare,
rincontrare e rilasciare, sempre con grande sincerità.
Lascia che questo zingaro,
che sicuramente domani sarà lontano,
ti lasci un poco della sua libertà.”
È davvero commovente pensare a Piero, questo gigante buono, questo Mangiafuoco che ha regalato monete di dolcezza a tutti.
Ascolto una canzone di Nicola di Bari e penso a Piero, ai suoi occhi malinconici, al suo sorriso dolcissimo, al suo cuore pieno d’amore…
"Che colpa ne ho se il cuore e uno zingaro e va
catene non ha, il cuore e uno zingaro e va.
Finché troverà il prato più verde che c’è
raccoglierà le stelle su di sé
e si fermerà…chissà… ".

Ciao, Piero! Ti abbiamo voluto tutti bene, hai voluto bene a tutti!

John

I funerali si svolgeranno giovedì 2 agosto alle ore 15.30, partendo dall’Obitorio dell’Ospedale Civile di Brescia. La cerimonia si svolgerà presso la Chiesa Parrocchiale San Benedetto Abate del Quartiere I° Maggio, in via Divisione Aqui 105

La prima fotografia è tratta dalla pagina facebook del Basket Gavardo che ringrazio.
Nell’altra foto, il fratello Sandro con “el Giupì dai tre goss”


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