Monitoraggio odorigeno, ecco i risultati
di Redazione

Il documento di valutazione è stato redatto da Arpa sulla base degli esiti delle schede di rilevazione compilate dai cittadini residenti nell’area industriale a sud di Gavardo e ai dati relativi al vento e alle condizioni meteo. Il commento del Comitato Gaia 


A distanza di cinque mesi dal termine della campagna di “monitoraggio odorigeno”, è ora a disposizione degli enti preposti il documento “Valutazione dei risultati del monitoraggio effettuato nel Comune di Gavardo (BS) per le molestie olfattive ai sensi della d.g.r. 15 febbraio 2012 – n. IX/3018: “Determinazioni generali in merito alla caratterizzazione delle emissioni gassose in atmosfera derivanti da attività a forte impatto odorigeno”.
 
Suddetto monitoraggio è stato programmato ed effettuato nell’ultimo trimestre del 2017 dall’Ufficio Tecnico del Comune di Gavardo al fine di affrontare la situazione di disagio olfattivo percepito dai cittadini della zona sud del paese; l’Amministrazione comunale ha poi provveduto ad inviare all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) il sinottico degli esiti delle schede di rilevazione compilate dai cittadini segnalatori, unitamente ai dati di velocità ed intensità del vento rilevati dalla centralina meteo di ARPA presente sul territorio comunale. 
 
I segnalatori sono stati scelti tra i cittadini disponibili residenti nell’area industriale a sud di Gavardo, un ipotetico cerchio di circa 1 km di diametro che ha come centro Soliani Arredamenti.
 
“Nonostante le nostre perplessità – ha commentato il Comitato Gaia - in merito ad un rilevamento nel periodo autunno/inverno, ovvero con finestre chiuse e condizioni meteo avverse, in tutti e 3 i mesi rilevati si sono verificati esuberi rispetto alla soglia di riferimento del 5% (ore di segnalazione/ ore complessive) che partono da un incredibile 22,7% (168,5 ore di segnalazione!) del primo mese (ben 4 volte oltre il limite previsto) al 9,7% (cioè quasi il doppio) del mese di dicembre, in cui comunque le attività presenti hanno avuto periodi di fermo, il che sta ad indicare un’elevata incidenza giornaliera degli eventi”.  
 
La situazione rilevata sembra essere indipendente dalla direzione del vento, poiché il fenomeno si presenta più frequentemente nei giorni infrasettimanali piuttosto che nei fine settimana. La fascia oraria “critica” è in genere dalle 8 alle 18; in alcune occasioni la molestia olfattiva si è protratta fino alle 23.
 
“Il tono edonico rilevato (ammoniaca, acre e metallico) – si legge nella relazione di Arpa - è coerente con l’attività di aziende presenti nella zona monitorata.  Come già evidenziato […] il disagio olfattivo è riconducibile prioritariamente a due tipologie di attività presenti sul territorio, l’attività di fonderia e l’attività di pressofusione”. E conclude: “È importante sottolineare che solo in alcune rare occasioni (6 volte), la direzione del vento si è mostrata coerente con le possibili fonti di molestie olfattive (Fonderie Mora e Pressofusione Tapparo). Considerando che la direzione dei venti, nella maggior parte degli eventi, non è coerente con nessuna delle possibili attività o fonti potenziali presenti nell'area indagata, non è possibile identificare in maniera chiara ed univoca la fonte di origine delle molestie olfattive. In considerazione dei risultati dell’analisi dei dati appare necessario procedere con le attività previste dalla fase B della richiamata normativa regionale di riferimento”.
 
“Come Comitato – così si esprime Gaia - non ci resta che segnalare che, nonostante tutte le belle parole spese dall’Amministrazione Comunale (anche nel recente passato), questo monitoraggio è stato effettuato ben 5 anni dopo l’entrata in vigore della legge e dopo 3 anni dall’incarico di Assessore all’Ambiente assegnato alla Sig.ra Angela Elisa Maioli. Ci chiediamo cosa si sarebbe potuto fare se questo monitoraggio fosse stato messo in campo anni fa, invece di perdere tempo in inutili chiacchiere e per denunciare chi, come noi, non ha fatto altro che difendere l’ambiente, la salute dei lavoratori e dei cittadini gavardesi. Visto che ora, a livello comunale, il nostro interlocutore non sarà più l’Assessore all’Ambiente ma sarà la Commissaria Prefettizia Vice Prefetto Dott. Anna Pavone, chiederemo a Lei un incontro urgente per illustrare la situazione e fornire la nostra massima collaborazione al fine di arrivare all’individuazione delle responsabilità e alla successiva messa in campo da parte delle istituzioni di ogni strumento possibile per risolvere questa annosa situazione”.
 
 
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