Medaglia d'argento per Laura Meriano
di Redazione

L’atleta salodiana ha conquistato il titolo a Poznan, in Polonia, ai campionati mondiali under 23 


“Sentivo la barca reagire a ogni sollecitazione e questo ci dava ancora più forza a portarla su di colpi, a essere efficaci in acqua. Abbiamo vinto un argento strepitoso”. Sono le impressioni a caldo di Laura Meriano, l’atleta della Società Canottieri Garda Salò che ha conquistato una splendida medaglia a Poznan (Polonia), sede del campionato mondiale Under 23.

Salodiana doc, 19 anni a dicembre, la Meriano è la punta di diamante del team dellaSCGS, e gareggia nel Quattro Con: sull’armo azzurro era insieme a Giovanna Schettino e Claudia Destefani della Canottieri Aniene, Benedetta Faravelli della SC Esperia di Torino  e Diletta Diverio del Cus Torino.

Laura non è sicuramente una sorpresa, nel Mondiale 2016 -non ancora 17enne -  aveva conquistato l’argento a Rotterdam, nel Quattro Senza. Ma a forza di buoni risultati in patria e all’estero, non ci sono dubbi che siamo di fronte a una certezza del canottaggio azzurro e non a una speranza. Come lo è la compagna di circolo, Vittoria Tonoli, che poche settimane fa, ha colto il secondo posto nell’Europeo Juniores, sul Quattro Senza. 
 
A Poznan, l’armo della salodiana ha battagliato per 500 metri con quello statunitense, grande favorito della manifestazione, poi si è reso conto che sarebbe stato un grande risultato finire a poppa, resistendo alle velleità del team russo. Alla fine, è stato un grandissimo argento nella specialità inedita del canottaggio. Guidata da Stefano Melzani - responsabile della sezione canottaggio del club salodiano – Laura ha scoperto il remo in una delle giornate di invito allo sport organizzate dalla SCGS.

“Remare mi ha conquistata subito – racconta –dalla prima media ho deciso che era fatto per me, perché mette continuamente alla prova visto che è basato sui tempi, quindi sfidi gli altri e te stessa, ogni giorno. E poi mi piace l’ambiente perché alle regate trovi persone da tutta Italia”. Non è utopia guardare a una lunga carriera ma soprattutto al grande obiettivo: le Olimpiadi del 2020. “Ogni atleta di ogni disciplina olimpica ci pensa: sennò farebbe a meno di allenarsi come un pazzo”. 

Intanto è già tra le migliori.
 
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