La chiesa di San Rocco esalta i cori
di Marisa Viviani

Il grande concerto corale dello scorso sabato ha visto esibirsi, valorizzati da un’acustica perfetta, il Coro di Bagolino e il Coro Le Rocce Roche di Brescia 


Sono tanti, è vero, ma sembrano molti di più, perché la perfetta acustica della Chiesa di San Rocco di Bagolino potenzia il volume delle voci, esaltandone il potenziale espressivo. È allora che i quaranta coristi del coro, sotto la volta splendidamente istoriata dell'abside, paiono moltiplicare i loro mezzi vocali e nello stesso tempo ammorbidirne i toni. Poi, quando le formazioni corali si uniscono per cantare insieme e i coristi diventano ottanta, il tripudio delle voci raggiunge il suo apice.
 
Il concerto corale, che si è tenuto sabato 29 luglio presso la Chiesa di San Rocco, ha visto esibirsi il "Coro di Bagolino" e il coro ospite "Le Rocce Roche" di Brescia, entrambe formazioni numerose, costituite da una quarantina di coristi, che sotto la volta dell'abside hanno sentito valorizzare al massimo le loro voci e la loro preparazione corale.
 
Coro misto quello dei padroni di casa, diretto dalla Mª Susanna Zanetti, coro maschile quello bresciano, diretto dal M° Giovanni Battista Tura, entrambi molto apprezzati dal pubblico, che ha partecipato numeroso al concerto, nonostante la concomitanza di altre manifestazioni nella stessa serata.
 
Il "Coro di Bagolino", compattamente schierato come d'abitudine e animato da una forte coesione interna, ha presentato un programma insolitamente più disinvolto, forse per restare in sintonia con le nuove divise estive, leggere e auspicanti il bel tempo che in questa vallata ancora latita. Soltanto due, infatti, i brani di impegno civile e religioso; in apertura "Il Golico" di Bepi De Marzi, canto alpino di sapore antimilitarista (1) e il notissimo canto "Hallelujah" di Leonard Cohen. Sei invece i brani più “spigliati”, che comunque sotto un carattere di allegra spensieratezza individuano tematiche umane e sociali drammatiche; come il canto "Era nato poveretto", armonizzato dal grande pianista bresciano Arturo Benedetti Michelangeli (2).
 
Spiazzati dall'ambientazione del concerto in una chiesa, i coristi di "Le Rocce Roche" hanno invece presentato un programma più impegnativo, con una spiccata presenza di canti alpini e di montagna, "Monte Canino", "Stelutis Alpinis", "La Pastora", del resto caratteristici di un coro che dalla montagna trae la sua ispirazione. - Questa notte ci fermiamo a Bagolino perché domani andiamo a camminare. - , ha infatti sottolineato il M° Tura. Non sono mancati brani di toccante poesia, come "Fratello Sole, Sorella Luna", tratta dal Cantico delle Creature di San Francesco, musicata da Riz Ortolani su testo del sacerdote Jean Marie Benjamin (3).
 
Incontentabile il pubblico presente, nonostante i diciannove canti interpretati, pertanto il concerto non poteva dirsi concluso se non con due canti a cori riuniti, l'"Ave Maria" e "Signore delle Cime" di Bepi De Marzi, due classici della coralità, che hanno chiuso l'esibizione.
Più tecnico il coro "Le Rocce Roche", più empatico il "Coro di Bagolino, hanno entrambi proposto repertori e stili interpretativi diversi ma complementari, in modo da soddisfare tutte le aspettative del pubblico, che come dicevamo, ha molto gradito il concerto; e nel dopo-concerto anche l'insuperabile buffet offerto dal "Coro di Bagolino", come sempre estremamente accogliente e prodigo, sia verso i coristi ospiti, che verso il pubblico partecipante.
 
Serata ben riuscita dunque, grazie anche al contributo organizzativo della Pro Loco di Bagolino, che ha provveduto all'informazione e alla decorazione della chiesa. E grazie anche all'ottima acustica della Chiesa di San Rocco, che non finisce mai di stupire, esaltata com'è dai magnifici affreschi quattrocenteschi di Pietro da Cemmo.
 
(1) Se la Julia non fesse ritorno, la me mama pregherà par mi, se la Julia non fesse ritorno, la me mama pregherà par ti. Là sul Golico sotto la neve, 'na preghiera prima de dormir, là sul Golico sotto la neve, 'na preghiera prima de morir. Oh Madonna regina del cielo, su me mama meti la tua man, daghe forza de pianser pianelo, daghe forza de non disperar.
 
(2) Era nato poveretto, senza casa e senza tetto, ha venduto i suoi calzoni per un piatto di maccheroni. (...) Se vuoi vincere la guerra, sia per mare che per terra, fai in maniera che i cannoni siano pieni di maccheroni.

(3) Dolce sentire come nel mio cuore ora, umilmente, sta nascendo amore. Dolce capire che non son più solo, ma che son parte di un'immensa vita, che generosa risplende intorno a me, dono di Lui, del Suo immenso amore. Ci ha dato il cielo e le chiare stelle, fratello Sole e sorella Luna; la madre Terra con frutti, prati e fiori, il fuoco, il vento, l'aria e l'acqua pura, fonte di vita per le Sue creature. Dono di Lui, del Suo immenso amore. (...)

Nelle foto, di Luciano Saia, il Coro di Bagolino e il coro Le Rocce Roche in concerto nella Chiesa di San Rocco a Bagolino

 
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