Oggi scade il termine per le ricerche
di val.
La macchina dei soccorsi ieri ha perlustrato 190 ettari di bosco, cento cavità carsiche asciutte e cinque laghetti, senza trovar traccia di Iuschra. Che però non puo essere morta. Non a Cariadeghe
Iuschra è svanita nel nulla prima di mezzogiorno di giovedì scorso.
Oggi a mezzogiorno saranno 120 le ore dedicate alla ricerca della ragazzina autistica scomparsa fra le fronde di Cariadeghe.
Ore che hanno impegnato centinaia di volontari e che non hanno portato a nessun risultato.
E se è vero che più il tempo passa più è difficile ipotizzare di poterla ritrovare sana e salva, è vero anche che se fosse morta, a Cariadeghe, sarebbe già stata trovata.
Per quanto possa essere orribile da pensare, infatti, l’odore di un cadavere in decomposizione sarebbe facilmente individuabile a decine di metri di distanza e sarebbe già saltato fuori.
Iuschra, quindi, non è morta, non a Cariadeghe.
E allora che fine ha fatto?
Se lo chiedono tutti con angoscia, non solo a Serle, soprattutto ora che le ricerche potrebbero terminare. Del resto: ha ancora senso cercarla sull’Altopiano?