L'ultimo ad averla vista
di val.

«Non si è spaventata, nemmeno un po’. L’ho vista lì, ferma, che mi guardava e mi sono avvicinato, tenendo dietro di me i miei due cagnolini...»

 
«Le ho parlato per qualche minuto, forse quattro o cinque, però ho visto che non mi rispondeva. Sentivo il vociare di altri ragazzi e ho pensato che lei fosse davanti a loro, in una sorta di gara. Ad un certo punto, prima che ci raggiungessero, senza dire una parola lei ha preso a correre, in direzione di Valpiana. E non l’ho vista più. Quando sono arrivati gli altri non doveva essere poi molto lontana, se solo avessi saputo...».

Questo il racconto dell’uomo, un serlese, che per ultimo ha visto Iuschra nei boschi di Cariadege.
Si trovava al Pià de la Carlina, dopo aver percorso correndo una ripida salita.

«Ma non era sudata, per niente» ricorda l’uomo, che ieri si è presentato alla base operativa allestita davanti all’osteria Ruchì, su invito del suo sindaco, per riportare nei particolari la sua esperienza.

Iuschra può correre a lungo senza fatica
e dal Pià de la Carlina essere andata ovunque: verso San Vito e San Carlo, in direzione dei boschi della Maddalena, di Nave o Caino.

Oppure, caduta o di sua spontanea volontà, potrebbe essersi infilata in uno dei tanti “büs” che ci sono in zona.
Il fatto che nessuno l’ha più vista, a Cariadeghe e anche altrove, dopo due giorni fa pensare al peggio.
E il maltempo non aiuta.

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