Come un ago in un pagliaio
di val.

Le ricerche della ragazzina rese difficili dall'estensione, dalla particolare conformazione del territorio e dalle sue stesse condizioni: impaurita, potrebbe decidere di nascondersi ovunque



Una ragazzina di 12 anni, impaurita, che scappa se sente delle voci o il rumore delle auto, peggio ancora se incontra dei cani.
Con delle difficoltà in più dovute al fatto che soffre di autismo.

A Cariadeghe di Serle, 491 ettari di monumento naturale, cercare di individuarla è come cercare il classico ago nel pagliaio.
Il “Carso bresciano”, così viene anche descritta l’area, è una sequenza interminabile di doline, avvallamenti e rocce distribuiti fra i 600 e i 1200 metri di quota.

Rari gli spazi aperti essendo la quasi totalità della superficie dotata di bosco per di più particolarmente fitto, nel quale si dirama un dedalo di sentieri più o meno battuti da confondere coloro che non conoscono più che bene il territorio.

A far paura, pensando a dove Iuschra possa essere finita, la presenza di numerose cavità nel terreno, che portano a grotte anche piuttosto profonde e dalle parteti scoscese.
“Omber” o “Büs” come li chiamano a Serle, dal nome piuttosto evocativo, “Büs del Zel” “Büs del Lat”... che da sempre vengono utilizzati per la conservazione del latte o dei latticini, delle carni o per mantenere il ghiaccio.

Iuschra , ragazzina curiosa oltre che spaventata, potrebbe anche essersi infilata lì dentro.
Il fatto che l’ultima volta sia stata vista da un uomo che stava passeggiando coi suoi due cani poco prima della “Rata de Caalì”, insomma, non ha aiutato molto la Task Force che fin da subito, ancora prima del mezzogiorno di ieri, si è mossa per cercarla prima con l’elicottero da cielo, poi da terra.

La ragazzina è stata descritta come un’ottima camminatrice
, resistente alla sete e alla fame: scappando a quei due cani che pur essendo al guinzaglio per lei rappresentavano un pericolo, potrebbe essersi spostata in qualunque direzione per chilometri.

In un paio d’ore di cammino
, ammesso che sia riuscita a mantenere la stessa direzione a lungo, potrebbe aver raggiunto i boschi di Caino, quelli di Nave o di Vallio Terme, che confinano tutti con l’Altopiano di Cariadeghe.

Il raggio delle ricerche dunque si è fatto piuttosto ampio ed è per questo che già ieri sono stati diffusi dati utili alla sua individuazione anche da parte di persone che potrebbero incontrarla per caso.

Anche se è più probabile che abbia vagato senza una direzione precisa e che si trovi quindi rannicchiata da qualche parte, ancora a Cariadeghe e col cuore in subbuglio, evitando accuratamente di farsi scovare.
Così sperano tutti quanti.

.la foto di Iuschra è stata presa dal Giornale di Brescia.


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