Fondazione La Memoria, cosa succede?
di red.

Botta e risposta fra Gavardo Rinasce e il presidente della Fondazione, Massimo Zanella



Gavardo Rinasce, con una nota diffusa ieri, ripercorre le vicissitudini che interessano la Fondazione La Memoria e anche tutti i gavardesi.
Da noi interpellato, sul tema è tornato oggi il presidente della Fondazione, Massimo Zanella, con una relativa nota.

Pubblichiamo entrambe le posizioni, nella loro forma integrale, perché i lettori possano farsi un’idea sentendo entrambe le campane.
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Così Gavardo Rinasce:

Gavardo, 17 luglio 2018 – Molti ritengono che stare all’opposizione significhi osteggiare ogni azione di chi amministra sino addirittura a minare la credibilità delle persone o la stabilità delle cariche istituzionali.
Nulla di più assurdo per il gruppo di Gavardo Rinasce. Il nostro nome già porta in sé ottimismo e proposta.

Se il sindaco Vezzola ha subito condanne ed è poco amato dalla sua gente, non è colpa nostra! Se il vice sindaco Bertoloni non è stato in grado di portare a termine un’amministrazione e tenere unita una maggioranza, non è colpa nostra!
Se la questione sulla Casa di Riposo “La Memoria” ha assunto un’importanza tale da causare la crisi di una maggioranza, non è colpa nostra!

Ma cosa c’è effettivamente dietro al tema della Fondazione “La Memoria” di Gavardo?
Qualcuno -a Gavardo molti- direbbe semplicemente: “i soldi”! Non solo questo, c’è ben altro.
Da anni seguiamo con assidua attenzione le vicende della Fondazione “La Memoria”, leggendo ed analizzando i pochi atti reperibili, parlando con le persone, confrontandoci con istituzioni ed enti.
Perché questo, come gruppo di minoranza, abbiamo sempre ritenuto essere il nostro ruolo.

Il lavoro non è mai stato semplice e privo di “antipatiche frizioni”.

Oggi che tanti “godono” delle disavventure altrui e plaudono allo sfaldamento di una maggioranza, sino a ieri dove stavano? Quale impegno civico si sono assunti in questi anni? Come si sono espressi in passato sui “colpi di mano” di un Sindaco sempre pronto a cambiare statuti e regole in corsa, pur di nominare i “propri” uomini? Di questo vogliamo parlare!

Per esempio, sempre sul tema “Case di Riposo” ci chiediamo: “A cosa serve un Consorzio a Socio Unico?”
Facciamo un passo indietro.
Nel dicembre 2015 la Fondazione La Memoria di Gavardo con altre tre fondazioni del territorio che gestiscono Residenze Sanitarie Assistenziali (Odolo, Toscolano e Vestone) ed una associazione di categoria (UPIA) hanno costituito un consorzio, denominato Consorzio RSA – Società Consortile a Responsabilità Limitata.

L’obiettivo del consorzio, il cui amministratore unico è il Presidente della Fondazione La Memoria, era “coordinare l’attività dei soci operanti nel settore socio-sanitario ed assistenziale, nonché migliorarne la capacità produttiva e l’efficienza”.
Il primo bilancio (2016) chiude in pareggio con 97.726,00 euro di ricavi e di costi (tipico dei Consorzi in quanto i consorziati coprono costi e ricavi con ristorni) pagando però 16.976,00 euro di compensi all’amministratore unico.
Nel verbale di approvazione del bilancio un rappresentante dei soci “auspica che il Consorzio RSA diventi operativo a stretto giro in quanto non è possibile sopravvivere esclusivamente grazie ai contributi liberali privati ma è necessario erogare servizi che siano anche remunerativi”.

Nel corso del 2017,
nel breve periodo in cui il Direttore della Fondazione La Memoria è presidente della Fondazione Falk di Vobarno questa subentra al posto di Toscolano.
A tutt’oggi il bilancio 2017 non risulta depositato e pubblicato presso la Camera di Commercio di Brescia (deposito obbligatorio per legge).
Da notare però che in data 26/04/2018 l’assemblea dei soci ha modificato lo statuto del consorzio per permettere la prosecuzione dell’attività anche in presenza di un solo socio (fatto salvo l’obbligo di ricostituire la pluralità dei soci entro 12 mesi).
Nello stesso giorno i quattro soci di Consorzio RSA hanno venduto, per la somma di 10.000,00 euro ciascuno -praticamente ottenendo in restituzione l’intera somma che avevano versato per costituirlo- le loro quote alla Fondazione La Memoria che è diventata quindi socio unico del Consorzio.
Evidente che i soci del Consorzio RSA hanno ritenuto inutile restare in una sovrastruttura incapace di raggiungere i suoi obiettivi.

Ora arriva la domanda. Che senso ha per la Fondazione La Memoria spendere altro denaro della comunità (spese notarili per la modifica statutaria e corrispettivo per l’acquisto delle quote) per un ente che, senza un numero adeguato di soci, non ha alcun scopo di esistenza?
Quale coordinamento e miglioramento gestionale si può ipotizzare in un consorzio a socio unico?

Dall’evoluzione dei fatti in un tempo così ristretto, è logico pensare che l’esistenza del consorzio serva solo a giustificare una maggiorazione dei compensi del Presidente della Fondazione La Memoria, caricando la Fondazione di costi inutili.

C’è di più.
La Fondazione La Memoria, nella figura del suo Presidente, si è dimostrata riluttante nel mettere a disposizione atti richiesti dai consiglieri comunali di Gavardo e, nonostante il forte dibattito di questi giorni che riguarda appunto il piano integrato e la convenzione che si voleva approvare con la Fondazione La Memoria, da giorni fa attendere e non trasmette i documenti richiesti finalizzati al nostro doveroso esame.

Nessuno vuole violare l’autonomia gestionale della Fondazione, che va preservata, ma nello stesso tempo chi è stato chiamato a gestire un patrimonio rilevante della comunità deve permettere all’Amministrazione Comunale nel suo complesso, che della gestione della Fondazione è garante, di poter valutare complessivamente gli aspetti positivi e negativi della gestione.

Sovrastrutture inutili e costose
non sono certo la garanzia di buona amministrazione e destano preoccupazione per il futuro della Fondazione La Memoria.
Così pure quei pochi dati relativi alla Fondazione, desumibili dal bilancio consolidato del Comune, sollevano non poche perplessità. A fronte di disponibilità finanziarie notevoli (frutto della buona gestione dei precedenti amministratori) il consuntivo 2016 della Fondazione presenta un risultato della gestione negativo per 153 mila euro (al netto dei trasferimenti comunali) che determina una perdita di esercizio di 58 mila euro solo grazie al beneficio degli interessi attivi sul “tesoretto” storico (cioè titoli e depositi bancari).

Infine.
Perché accollarsi un onerosissimo debito (si parla di più di dieci di milioni di euro) per un intervento di ristrutturazione ed ampliamento della struttura, senza coinvolgere i cittadini in una scelta consapevole e adeguatamente assimilata?
Non è sufficiente un’assemblea pubblica come quella alla quale abbiamo assistito il 13 giugno 2018 senza presentare in maniera adeguata un business plan.

Appare quanto meno inopportuno che un investimento di questa portata venga affrontato dal CdA della Fondazione La Memoria ad un anno dalla fine del naturale mandato ed in una situazione amministrativa ormai “patetica” nella quale la stabilità politica della maggioranza che ha attribuito la fiducia a questo CdA si è totalmente sfaldata.

Ci chiediamo se, nel caso di eventuale mancata sostenibilità economica e finanziaria dell’intervento, sarà proprio un futuro CdA, magari totalmente estraneo a queste scelte, a doversi far carico, assieme alla comunità gavardese, della realizzazione dell’intervento e al contempo garantire l’indispensabile servizio erogato dalla fondazione?

Forse è proprio la mancanza di risposte a queste domande la vera ragione della frattura tra le forze politiche (Forza Italia e Lega Nord) che hanno sino ad oggi guidato l’amministrazione comunale di Gavardo. Oppure, e forse più probabile, al taglio della torta non è stato invitato qualcuno?!
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Così Massimo Zanella

Per la tranquillità di ogni cittadino che ha a cuore la nostra Casa di Riposo, voglio ricordare che i partiti politici non sono  gli organi preposti al controllo della nostra Residenza Sanitaria Assistenziale.
Fondazione La Memoria gode di totale autonomia gestionale e finanziaria e come tutte le RSA, ha un sistema di verifiche molto rigoroso che comprende CdA, Revisore Legale, Organismo di Vigilanza e ATS Brescia che vigilano sia sugli atti formali che sulla qualità dell'assistenza erogata. Qualità che dal 2015 abbiamo certificata ISO 9001:2015.

In riferimento al Piano di ampliamento e ristrutturazione ricordo che oggi 150 persone sono in lista di attesa e che nei prossimi anni tale numero è destinato ad aumentare vertiginosamente.  Da questo dato nessuno potrà prescindere.

Perciò l'attuale CdA ha deliberato in tempi non sospetti di non affrontare l'investimento, dato il poco tempo rimasto, ma ha preparato un corposo lavoro da consegnare ai prossimi amministratori per realizzare anche i nuovi posti letto. Con una spesa che non graverà sui cittadini ma sarà ampiamente sostenuta dai nuovi servizi.

Quanto dichiarato da Gavardo Rinasce non corrisponde a verità ma a dati parziali, volutamente distorti e tesi a screditare l'ente a favore di logiche che talune volte la politica utilizza per farsi pubblicità, senza curarsi dei nostri anziani, dei collaboratori e dei volontari che con amore vi operano.

Fondazione La Memoria si occupa ogni giorno
del benessere dei nostri ospiti, nell'interesse esclusivo delle famiglie e della comunità che serviamo.
E proprio perché questa è la nostra missione, grazie a Consorzio RSA abbiamo l'accreditamento ADI che ci permette di seguire 60 famiglie ogni giorno.  Fino a due anni fa non potevamo portare assistenza infermieristica gratuita nelle case dei gavardesi.

Altresì  informo che grazie all'impegno dei  lavoratori ed alla governance della nostra RSA, l'ultima vigilianza di ATS Brescia ha valutato in modo ampiamente positivo il servizio erogato con un punteggio di oltre 97/100 sull'appropriatezza.
Ne siamo orgogliosi.
Per Gavardo, per i nostri anziani.
 
Massimo Zanella
Presidente Fondazione La Memoria Onlus, Gavardo


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