Ninna nanna per Nicolò
di Maestro John

“Ninna nanna bel bambino della mamma e del papà/ chi per primo chiude gli occhi questa notte sognerà/ di andar su per il camino ed in cielo volerà/ e volando tra le stelle le più belle sceglierà…” (Bruno Lauzi)


Domenica 1 luglio, esattamente alle ore 2 e 08, all’Ospedale di Gavardo è nato un bellissimo bambino. Il suo nome? Nicolò Venturelli e per la precisione pesava kg 2,984.

È figlio di Alice Avanzi e di Venturelli Marco.
La dolce Alice è la seconda figlia di mio nipote Bruno Avanzi e di Cristina Ranesi.
Ha come fratelli i simpatici Luca e Sebastiano.
Cristina (ora giovane nonna) l’avevo conosciuta durante gli spettacoli del Gruppo teatrale Gavardese. In “All’occhio, Pinocchio!”

Recitava la parte della fatina, e quando appariva sul palco partiva la canzone dell’amico Gianantonio Giustacchini…
“Ed io che non sapevo dove andare, che cosa raccontare
la gente che diceva “Non ho tempo” e poi andava via
sinceramente io non ho capito ma non ho mai rubato né tradito.
E tu come nei sogni di un bambino mi hai portato via
da tutte le abitudini che sai e già posso sperare
di stringerti la mano per partire
per un sentiero nuovo e così sia
E come una fata con la voce d’argento
e come una storia su cui dubitare
sei tu sei la sola che mi fa cambiare
ogni giorno una cosa per ricominciare…”


Il piccolo Nicolò è un dispensatore di felicità: appena nato ha fatto felici i genitori, i nonni (il papà di Marco si chiama Venturelli Giuseppe) e i bisnonni.
Conosco bene quattro persone che sono diventate per la prima volta bisnonni: sono il maestro e pittore Ranesi Albino con Domenica (Lina) Verga e i miei cognati Avanzi Giovanni con Ventura Valeria.

Quando Giovanni e Valeria hanno festeggiato il 56° anniversario
, avevo fatto un piccolo discorso.

“Cara Valeria, il 16 maggio del ’59  sei convolata a giuste nozze con il tuo Giovanni.
Ma non sapevi che il grande Giovanni, uomo meraviglioso e sensibile, aveva un piccolo dono: è un concentrato di energia allo stato puro. Saltella sui ponteggi come un atleta alla Jury Chechi, mentre costruisce una casa con una mano con l’altra guida il camion.

E poi ha un fisico che nemmeno Ronaldo del Real Madrid.
E quando arriva la domenica, riposa tranquillo insieme alla sua Valeriuccia? Sé ciao! Inforca la bici, e come Gimondi o Bartali si cimenta ad affrontare le vette più ardite.

Affianca corridori che salgono su irte salite grondanti di sudore e muniti di borracce piene di sostanze energetiche…ma il grande Giovanni va ad acqua, e li supera tutti! E poi, tornato a casa, via che corre nel campo a seguire le vigne e le olive, e se magari puta caso andate in vacanza, lui si annoia a prendere il sole e sale sui deltaplani e vola nel cielo, libero e felice!

Cara Valeria, caro Giovanni, avete creato una famiglia meravigliosa, ricca di figli: Giampietro, Elena, Bruno, Giambattista, Marco, Stefano e Alessandro.
E ricca di nipoti: Pierpaolo, Filippo, Martina, Maria Vittoria, Luca, Alice, Sebastiano, Andrea, Alessio, Giulio, Marta, Nicola, Mattia, Silvia, Sara, Matilde e Carlotta…

Una famiglia ricca d’amore. Nella vostra vita ci saranno stati momenti di felicità e di tristezza, momenti di serenità o di preoccupazione. Ma ogni volta avete sempre risposto con l’amore.”


E ora è arrivato Nicolò!
A lui vorrei dedicare una canzone che avevo inventato per il mio “piccolo” Andrea (è da un po’ che mi ha superato in altezza…)
“Se dorme un bambino non disturbarlo,
il sonno è del bambino, tu non rubarlo
il cielo è come un mare, le nubi sono onde
la luna è una barca, naviga tra le stelle…
Il bimbo guarda e sogna
l’onda che diventa musica, il vento che diventa voce
la nube che diventa pioggia, il legno che diventa fiamma
la fiamma che diventa fumo, il seme che diventa albero
il fiore che diventa frutto
l’uovo che diventa uccello, il bimbo che diventa uomo.
Se dorme un bambino non disturbarlo
il sonno è del bambino tu non rubarlo
il cielo è come un mare, le nubi sono onde,
la luna è una barca, naviga tra le stelle…”


Il grande pittore Vincent Van Gogh ha scritto:
“Io penso di vedere qualcosa di più profondo, più infinito, più eterno dell’oceano nell’espressione degli occhi di un bambino piccolo quando si sveglia alla mattina e mormora o ride perché vede il sole splendere sulla sua culla.”

Benvenuto nel mondo, caro Nicolò, e grazie per la felicità che ci hai donato!
“Ninna nanna ninna oh
questo bimbo a chi lo do?
Lo darò ai suoi bisnonni
ché si chiama Nicolò!”


                                                                                                                  “zio-bis” John
Nelle foto:
1) Nicolò fa le nanne col papà Marco
2) Nicolò in braccio ad Alice con Marco e Sebastiano
3) Una bambina di nome Alice (in maglietta gialla) con altri cuginetti alla vendemmia di mio cognato Giovanni 
4) una fata cantante (Cristina con Arturo Tebaldini e Alberto Arrighi)

5) Nicolò alla corte di alcuni bisnonni e di nonno Bruno

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