Annullate le maxi-multe alle big bresciane del tondino
di Redazione

Il Tar del Lazio ha annullato le sanzioni dell’Antitrust inflitte ad alcune aziende dell’acciaio bresciane, fra cui due valsabbine, accusate di fare “cartello” sul tondino


Il 12 giugno il Tar del Lazio
ha annullato il provvedimento, conclusivo del procedimento I742, con cui l’Agcm aveva sanzionato, con oltre 140 milioni di euro, diverse imprese attive nel settore dell’acciaio, per aver posto in essere, nel periodo 2010-2016, un’intesa unica e complessa, avente a oggetto il coordinamento delle rispettive politiche commerciali sui mercati nazionali del tondino di acciaio per cemento armato e della rete elettrosaldata.
 
Nelle sentenze di annullamento, il giudice amministrativo, accogliendo i ricorsi delle imprese, li ha ritenuti pienamente fondati sia sotto il profilo della violazione delle regole procedimentali a causa della eccessiva durata della fase pre-istruttoria, sia quanto all’aspetto sostanziale, non ritenendo correttamente accertata la suddetta intesa.

A ottenere l’annullamento delle sanzioni dell’Antitrust, grazie ai rispettivi ricorsi presentati nel corso del 2017, sono state Alfa Acciai (cui era stata comminata una sanzione da 30,4 milioni di euro); Ferriera Valsabbia (10,8 milioni di euro); Feralpi Siderurgica (29,4 milioni); Ferriere Nord – Fin. Fer. (43,5 milioni); Riva Acciaio (15 milioni); Industrie Riunite Odolesi (6,3 milioni); ORI Martin (7 milioni di euro). L’ottava era azienda era Stefana (multa di 119mila euro), che non ha presentato ricorso. 

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