Spacciava coca, proposto per l'espulsione
di Salvo Mabini

Incensurato, lavoratore part-time, poi spacciatore. Il traffico andava avanti da un bel po' ed è stato interrotto dai carabinieri di Gavardo



Un uomo di 50 anni, di origine marocchina, regolare sul territorio italiano e con regolare lavoro, residente a Gavardo, era diventato il riferimento di numerosi assuntori di sostanze stupefacenti.

Il lavoro per poche ore al giorno, ovviamente, era diventato una sorta di copertura: serviva ad evitare che le forze dell'ordine mettessero troppo facilmente gli occhi sulla sua seconda attività, cosa che sarebbe successa se fosse stato nullafacente.

Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri di Gavardo, al comando del maresciallo Santonicola, il "giro" che si era fatto era tale che non aveva certo bisogno di mettersi in mostra per "piazzare" la merce.

I clienti gli telefonavano e lui portava loro le dosi necessarie di cocaina, fosse all'ingresso di una discoteca, a bersi qualcosa al bar o direttamente a domicilio.
I militari gavardesi, dopo averlo individuato e seguite le mosse, nei giorni scorso hanno deciso che era il momento di calare la rete.

Sapevano che doveva avere della cocaina addosso e difatti ne hanno trovate una decina di dosi in uno scomparto sotto alla leva del cambio dell'auto che l'uomo stava utilizzando per le consegne giornaliere.

Credeva di di passare inosservato, invece perderà lavoro e permesso di soggiorno, quindi l'espulsione.
Questo almeno dovrebbe essere l'epilogo della pratica richiesta per il suo caso dopo la convalida dell'arresto.

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