«Trieste. C'era una volta l'ospedale psichiatrico»
di Redazione

Questo sabato, 9 giugno, a Vestone l’inaugurazione della mostra fotografica con gli scatti di Gian Butturini, reporter bresciano di fama internazionale, all’interno della rassegna “Nuvole” sulla salute mentale 


Prosegue con grande interesse e successo di pubblico il ciclo “Nuvole. Eventi in Valle Sabbia per raccontare la salute mentale”, il progetto che la Comunità montana, i Comuni e le associazioni del territorio hanno dedicato al delicato tema della salute mentale.
 
In occasione del 40° anniversario dell’approvazione della legge 180/1978 -  che introdusse una rivoluzionaria revisione ordinamentale degli ospedali psichiatrici in Italia, e divenuta celebre col nome di Legge Basaglia dal nome del suo artefice, il celebre psichiatra Franco Basaglia (1924-1980) - il progetto intende raccontare a 360° il delicato tema della salute mentale attraverso gli occhi, le esperienze e le testimonianze di coloro i quali hanno vissuto o vivono in prima persona situazioni e tematiche.
 
La mostra fotografica del bresciano Gian Butturini - la cui inaugurazione è in programma per sabato 9 giugno, alle 17, presso la sede dell’Associazione “Via Glisenti” di Vestone - racconta l’inizio del grande interesse per la rivoluzione psichiatrica promossa da Franco Basaglia.
 
Butturini e Basaglia si conobbero nel 1974 a Venezia, in occasione alla Biennale di quell’anno. A partire dall’autunno del 1975, e fino al 1978, Butturini fu a Trieste, dove documentò i fatti salienti che portarono all’approvazione delle Legge. Di giorno fotografava i reparti psichiatrici aperti o quelli in via di smantellamento, la notte discorreva con Basaglia e i suoi collaboratori in merito alle sue “reazioni psico-visive”.
 
Durante l’inaugurazione della mostra l’Associazione “Il Chiaro del Bosco Onlus” proporrà alcune letture di brani di Alda Merini, fatte da pazienti.
 
La mostra sarà aperta fino al 23 giugno dal lunedì al sabato dalle 17 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12. Per visitarla in altri orari o con gruppi e scolaresche è necessario prendere appuntamento. L’ingresso è gratuito.
 
Foto dall’Archivio Butturini
 
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