Era ubriaco, ma andava piano, assolto
di red.

Ubriaco al volante? Va bene, dai, puoi guidare lo stesso. L’importante è che tu vada piano, non dia in escandescenze quando la polizia ti ferma per farti il palloncino e che tutto sommato tu sia una brava persona, senza precedenti specifici né l’abitudine ad alzare il gomito


È questo il succo di una sentenza destinata a fare due cose: discutere e giurisprudenza. Protagonista un automobilista trevigiano che è stato assolto in appello dopo una condanna pesantina (venti giorni di arresto, mille euro di multa, otto mesi senza patente) per guida in stato di ebbrezza, con un tasso alcolico nel sangue pari a 1,10 grammi/litro, ben oltre la soglia di legge (0,50) e anche quella che fa scattare la sanzione penale (0,80).

Motivo, in estrema sintesi: una serie di comportamenti “virtuosi” che hanno fatto propendere i giudici d’appello per la cosiddetta «particolare tenuità» del reato.
Non ha fatto male a nessuno, insomma. Ecco indietro la sua patente, grazie, arrivederci e cin-cin.

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