L'influencer
di Ezio Gamberini

Io pensavo che l’influencer fosse una brutta malattia, e invece si tratta di una persona in grado di condizionare, influenzare, soprattutto attraverso i social e i media in generale…


Indubbiamente deve trattarsi di una prerogativa preferibilmente femminile, trovandosi ai primi posti al mondo quasi esclusivamente donne, con Kim Kardashian e Selene Gomez che arrivano a guadagnare fino a trecentomila dollari per ogni post pubblicato, mentre in Italia nella top ten ci sono Chiara Ferragni, moglie del cantante Fedez, e Benedetta Parodi col blog “Fatto in casa”, in cui propone i suoi piatti semplici ma di sicuro successo.

D’altra parte, volenti o nolenti, la nostra vita è pesantemente influenzata dai media, smartphone e cellulari di ogni genere, specialmente per i più giovani, mentre noi un po’ più su di età, forse siamo più sensibili alle sollecitazioni che provengono soprattutto da televisione (che i ragazzi guardano sempre meno) e carta stampata, oltre a internet.

Sulla prima pagina del Corriere della Sera, lunedì 21 maggio scorso, il titolo spiccava a caratteri cubitali:

“Palazzo Chigi, il favorito è Conte”.

Ossignur, vabbè che alla guida del Chelsea l’anno scorso ha vinto la Premier League e quest’anno la FA Cup, però mi sembra eccessivo affidarsi a un allenatore di calcio per la formazione del Governo che dovrebbe cambiare le sorti del paese!
E alla Difesa chi mettiamo, Claudio Gentile?
Oppure Pasquale Bruno detto “O ‘Animale?”.
Al Ministero dei Rapporti col Parlamento vedrei bene Mario Balotelli, a quello della Famiglia Gianluigi Buffon, che ne ha due, perciò sicuramente più esperto di chi ne ha soltanto una, al neo-costituito Ministero per la Privacy, Riservatezza e Anti-Fake News, Bobo Vieri, noto per la sua discrezione, mentre al Ministero della Gioventù sarà insediato Gigio Donnarumma, a patto che quest’anno si diplomi, per dare il buon esempio.

Siccome sarà doveroso rispettare le quote rosa, Ilaria D’Amico sarà ministra dello Spettacolo, e Wanda Nara alle Riforme e Modifiche Contratti…

Il Giro d’Italia quest’anno è partito da Gerusalemme, e in Israele si sono corse le prime tre tappe.
Tutto fa spettacolo, e le novità aumentano l’interesse e il coinvolgimento.
Così, oltre alle frazioni corse all’estero, l’arrivo di una tappa è in un luogo, mentre il giorno seguente la partenza è in tutt’altra località, anche a centinaia di chilometri (sabato a Cervinia, domenica a Roma!).

L’anno prossimo, per incrementare ulteriormente la partecipazione e l’entusiasmo per la corsa più bella d’Italia, saranno introdotte interessantissime novità: l’edizione 2019 del Giro d’Italia non partirà da Marsiglia, come ipotizzato, ma la prima tappa si correrà sull’isola di Pasqua, un puntolino sperduto nell’oceano Pacifico, la seconda nel continente africano, la terza in... ma è meglio che leggiate qui di seguito il programma:

1^ Tappa
Isola di Pasqua – circuito di 17 km da ripetere 17 volte

2^ Tappa
Pretoria – Johannesburg; km 56 da ripetere 4 volte andata- ritorno

3^ Tappa
Adelaide – Melbourne; km 726 (Tappa più lunga)

4^ Tappa
Santiago del Cile - circuito di km 2 da ripetere 2 volte (Tappa più corta)

5^ Tappa
Alessandria d’Egitto – Cairo; km 218

6^ Tappa

Shanghai – Nanchino; km 307

7^ Tappa
Klagenfurt – Villach; km 39 da ripetere 6 volte andata-ritorno

8^ Tappa
Pyonyang – Seul; km 225

9^ Tappa
Porto – Coimbra; km 122 da ripetere 2 volte andata-ritorno

10^ Tappa
Addis Abeba - circuito di km 6 da ripetere 48 volte

Giorno di riposo
Al termine della tappa nella capitale etiopica, la carovana si trasferirà a Honolulu per osservare il giorno di riposo, e soddisfare le richieste di un ricco sponsor che, per motivi di marketing, intende offrire l’aperitivo nella capitale hawaiana, in attesa del “tappone” di domani, con la Cima Coppi da scalare.

11^ Tappa
Maastricht (Olanda) - circuito di km 22 da ripetere 3 volte con salita al Monte Vaalserberg (altitudine m. 322 s.l.m.) valido come Cima Coppi all’arrivo, e come Premio della Montagna nei primi due giri.

12^ Tappa
New York – Philadelphia; km 152

13^ Tappa
Berna – Chiasso; km 301

14^ Tappa

Madras – Bangalore; km 347

15^ Tappa
Amburgo – Brema; km 125

16^ Tappa
Omsk – Novosibirsk (Russia) km. 648

17^ Tappa
Reykjavik - circuito di 2 km da ripetere 183 volte

18^ Tappa
Nairobi – Mombasa; km 486

19^ Tappa
Digione – Chamonix; km 336

Ma come, e che giro d’Italia sarebbe questo, se nessun corridore ha neppure sfiorato sino ad ora il suolo italico?
Calma, amici, perché il bello viene adesso, e questo Giro sarà ricordato per secoli!

20^ Tappa
Cima Monte Bianco – Courmayeur; crono-discesa su passerella di km. 8

Per la ventesima e ultima tappa, una spettacolare crono-discesa con arrivo a Courmayeur, l’organizzazione del Giro ha ingaggiato l’artista bulgaro Christo Vladimirov Yavachev, quello dei pontili galleggianti sul lago d’Iseo, i famosi “The Floating Piers” che nell’estate del 2016 furono tra le attrazioni più seguite al mondo, con un milione e mezzo di visitatori.

Lo staff alle sue dipendenze, composto di duemila elementi tra tecnici e maestranze con vari compiti, in soli sei mesi costruirà una passerella lunga circa otto chilometri, parte addossata ai ghiacciai e parte sostenuta da altissimi piloni di acciaio leggero ma robusto, che collegherà la cima del Monte Bianco (m. 4810 s.l.m.) alla piazza del centro valdostano (m. 1225 s.l.m.).

Per rendere ancora più spettacolare lo svolgimento della gara, poco sotto il rifugio Torino (m. 3375 s.l.m.), la passerella s’inerpicherà sino a formare un cerchio della morte, che sarà affrontato dai corridori quando avranno già raggiunto una velocità di circa 180 km l’ora, per terminare la crono-discesa a Courmayeur con una velocità media di circa 170 km orari, tra il tripudio degli spettatori impazziti al cospetto del Giro d’Italia più bello di sempre!

Per concludere, altrimenti qui si fa notte -  e il racconto del lunedì rischia di esser letto fino a martedì - fra cinque, con le regole attuali, oppure due, o magari sette o otto anni (dipenderà dalle scelte del nuovo Governo presieduto da mister Conte…), insomma, quando andrò in pensione, cercherò anch’io di diventare un “Influencer”.

Anzi no, farò di meglio, io aspirerò a creare una nuova professione molto remunerativa e assolutamente appagante: io vorrò diventare un “Impiaster”!

Cos’è la vita, senza un po’ di sana stüpidera?

Ezio Gamberini


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