In Baremone a scuola di... natura
di val.

Un progetto dell’Ekoclub, che da alcuni anni cura la gestione dell’oasi faunistica in territorio di Anfo. I bimbi della Materna i primi ad usufruirne


Il percorso naturalistico di circa tre chilometri c’è già, mancano ancora alcuni cartelloni descrittivi. Poi l’oasi faunistica del Baremone sarà pronta ad accogliere scolaresche di ogni tipo.

La proposta è dell’Ekoclub, sodalizio presieduto in Valle Sabbia da Adriano Maj, che da alcuni anni si occupa di gestire l’oasi con miglioramenti ambientali a scopo faunistico.

Nei giorni scorsi l’idea si è concretizzata per la prima volta coi bimbi della scuola dell’Infanzia di Anfo, in tutto 13, che hanno potuto insieme alle loro maestre osservare nel loro ambiente naturale fiori, piante, funghi e licheni, ma anche apprezzare il canto degli uccelli e tutte le voci del bosco.

A condurre l’esperienza, per i bimbi, per le insegnanti e gli accompagnatori, i volontari di Ekoclub fra i quali il vicepresidente nazionale Bruno Lancini che ha fornito aciascuno di loro una piccola bussola per aiutarli con l’orientamento, il vicepresidente valsabbino Martino Bordiga e la naturopata nonché bibliotecaria ad Anfo Francesca Scalmana.
Ad accompagnarli per l’occasione anche i sindaci di Anfo e di Lavenone, Umberto Bondoni e Claudio Zambelli, ed il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini.

Lungo il sentiero, che per i piccini è stato ridotto a poco più di un chilometro, è stato visitato anche un roccolo, che da antico luogo di cattura, in virtù della sua invidiabile posizione, è diventato postazione di monitoraggio degli uccelli migratori.
Come “rinforzo” all’esperienza, ai piccoli è stato fornito un quadernetto con delle figure esplicative da colorare, sul quale incollare foglie, fili d’erba o pezzi di corteccia raccolti sul percorso.
 
«Credo che per i bambini sia stata un’esperienza molto interessante – ha detto il sindaco di Anfo – E’ nostra intenzione fare in modo che possa essere ripetuta con gli alunni e studenti delle scuole di ogni ordine e grado, così che l’oasi del Baremone possa essere maggiormente vissuta e conosciuta».

180530_baremone.jpg