«Un Santo con la penna»
di Federica Ciampone

Ha debuttato la scorsa settimana il nuovo spettacolo del gavardese Emanuele Turelli, dedicato alla figura di don Carlo Gnocchi e di altri eroi della ritirata di Russia   



“Un Santo con la penna, storia di Don Carlo Gnocchi e altri eroi della Ritirata”. Questo il titolo dell’ultimo lavoro narrativo di Emanuele Turelli, story-teller gavardese, che in un’ora di spettacolo ripercorre attraverso la storia del cappellano militare uno degli episodi più terribili del secondo conflitto mondiale, quella ritirata di Russia in cui persero la vita 100mila soldati italiani, molti dei quali Alpini. 
 
La scelta della figura di Don Gnocchi è motivata dalla volontà dell’autore di collegare gli eventi narrati attraverso la storia di chi, durante la ritirata, seguì i soldati e si occupò di curarne - per quanto possibile - le ferite dell’anima, che si presentavano tanto quanto quelle fisiche curate dai medici.
 
Dopo un breve inquadramento storico lo spettacolo si snoda, tra episodi e aneddoti, in un arco temporale di 9 giorni: dal 17 al 26 gennaio 1943, ovvero dal momento in cui alla divisione alpina Tridentina – in cui militava don Carlo Gnocchi - arrivò l’ordine di ripiegare, alla notte della battaglia di Nikolajewka. La narrazione attraversa la spedizione in Russia dell’Armir, il combattimento delle truppe italiane sul fronte del Don e il tremendo gelo della ritirata, a 40 gradi sotto zero.

A raccontare questa storia sul palco con Turelli, il cantautore Daniele Gozzetti e il musicista Davide Bonetti. Un grande spettacolo ideato per rendere omaggio ai soldati che riuscirono a salvarsi e ricordare coloro che invece non fecero più ritorno alle loro case. 
 
 
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