Un grande capitano
di Luca Rota

Breve storia sportiva, quella di una provincia calcistica un tempo gloriosa e vincente, poi d’un tratto sprofondata tra gli abissi 


Breve storia di un team e del suo capitano, uno di quelli che affonda insieme alla nave, e che come nelle favole (sempre calcistiche), quando questa ritorna a navigare in acque che le competono, lo si ritrova fiero al timone, proprio perché non lo ha mai abbandonato.
 
Alessandro Lucarelli, fratello minore di Cristiano, tre anni or sono portava al braccio la fascia di capitano quando il già retrocesso Parma di Ghirardi, con in panca Donadoni e in campo un gruppo che fino all’ultimo secondo dell’ultimo match onorò la maglia, lasciava la massima serie dichiarando fallimento. A settembre poi fu serie D - si era nel 2015 - e l’anno seguente festeggiò l’immediata - anche se non scontata - promozione in Lega Pro. Poi un faticoso sgomitare nel pantano di frontiera che separa professionisti e dilettanti, e la scalata fino alle porte della B, sancita dalla vittoria contro l’Alessandria. 
 
Quest’anno ai nastri di partenza della B, l’inizio non è dei migliori, tanti bassi e qualche alto; poi ci si immerge in ciò che è la B, ed allora le cose prendono la giusta piega, e fanno ben sperare per la zona play-off. Il tutto sempre con Lucarelli in campo, o qualche volta in panca per riposare. Ma lui è sempre lì, è il capitano.
 
Venerdì 18 maggio, complice il suicidio sportivo del Frosinone e la vittoria per 2 a 0 sul campo dello Spezia, il ritorno nel massimo campionato è cosa fatta, a due anni e mezzo da quell’amaro addio. A settembre, quando nei calendari del massimo campionato di nuovo presente il suo Parma, la carta d’identità dirà 41 anni, e 10 saranno quelli trascorsi sull’erba del Tardini. Il campo però dirà nuovamente serie A, campionato che Alessandro ha abbandonato per scelta, nonostante l’età, nonostante le offerte.
 
Lui voleva ritornare a giocarci col Parma, dove approdò nel 2008 dopo aver girovagato per la provincia calcistica italiana, e che dalla D, venerdì 18 maggio, insieme ai suoi compagni ha riportato in A. Quando il calcio non è soltanto soldi ed affari. 
 
Breve storia di un capitano e del suo sogno sportivo. Di un grande capitano.  
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