Fra spirito e sentimento
di red.

Un gruppetto di vobarnesi ha percorso un tratto di via francigena, carichi anche di solidarietà


Dopo la bella esperienza del pellegrinaggio Vobarno-Roma  del 2016, compiuto in occasione del Giubileo della Misericordia, il nostro gruppetto di amici vobarnesi, richiamato stavolta da un altro Francesco, ha voluto rimettersi in cammino sulla Via che ne porta il nome.

Partenza il 24 aprile dal Santuario di La Verna di Chiusi ed arrivo ad Assisi il 28, passando da Sansepolcro, Rocca di Citerna, Gubbio, Biscina, Valfabbrica: luoghi-testimoni della vita del Santo.

Un itinerario di fatica, di meditazione, di preghiera, accompagnati dalla silenziosa voce della natura che rinfranca il corpo e lo spirito, fino all’ultima grande gioia data dalla vista della Basilica di Assisi, che, forse per grazia, compare nella sua maestosa sobrietà durante gli 8 km di discesa da Pieve San Nicolò alla meta.

Quest’anno però negli zaini,
oltre all’aiuto reciproco e alla spiritualità insita nel viaggio, è stato fatto un po’ di spazio anche per la solidarietà, con la consegna avvenuta il 30 aprile ad Amatrice di un contributo economico alla popolazione terremotata, derivato da una raccolta fondi fatta organizzando a marzo uno spiedo d’asporto presso l’oratorio di Vobarno e da varie offerte provenienti dalle comunità di Teglie, di Gazzane di Preseglie, di Salò, da  cittadini di Vobarno e dei paesi limitrofi, corredato dall’immagine simbolo dell’unità pastorale “Madonna della Rocca” e dal gagliardetto del Comune di Vobarno autografato dal Sindaco Giuseppe Lancini.

Il nostro grazie va quindi in primis a costoro, ma anche a Francesca, Silvia, Lorena e Biagio, Alessandro, Oscar, Andrea, don Manuel e don Giuseppe, che hanno collaborato alla buona riuscita del nostro peregrinare, con l’augurio di poter ripetere nuovamente insieme qualcosa di buono anche l’anno prossimo.

Gloria, Ornella, Fabio, Enzo, Luciano e Stefano

Il gesto solidale dei vobarnesi che ci hanno inviato questa lettera, è stato segnalato anche da Nanina Colore, che è presiede l'associazione "Il Guazzabuglio Emergenza e Povertà" che opera a Rieti e dintrorni.
Nanina ha scritto loro una lettera di ringraziamento carica di riconoscenza, per l'aiuto concreto, ma anche per la vicinanza umana.

La tragedia dell'Umbria, infatti, è uscita dalle prime pagine dei giornali, ma non ha tolto dall'emergenza quelle le zone martoriate dal terremoto.
E sono ormai quesi esclusivamente le forme associative di questo genere, più che le istituzioni (a parte quelle locali che sappiamo sempre vicine ai bisogni della gente), a portare sollievo alle centinaia di famiglie che ancora si trovano in gravi difficoltà.

u.v.




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