Paolo VI, un Santo bresciano
di Davide Vedovelli

Questa domenica, 13 maggio, alla Rocca di Sabbio Chiese don Manuel Donzelli ricorderà alcuni momenti importanti della vita del Papa bresciano, ponendo l'accento sul suo rapporto con i giovani, con i lontani, con la vita e la morte
 
 
 



Mentre continua - e resterà aperta fino al 17 giugno - la mostra “Immaginare la Parola. La Bibbia e gli artisti nelle opere della Collezione Paolo VI”, un altro importante appuntamento andrà ad approfondire la figura del Papa bresciano Paolo VI nell'anno della sua santificazione, che avverrà ad ottobre.
 
Domenica 13 maggio alla Rocca di Sabbio Chiese, alle ore 17, don Manuel  Donzelli, vice Rettore del triennio del Seminario di Brescia, approfondirà la figura di Paolo VI ponendo l'accento su alcuni aspetti importanti.
 
La relazione verterà su alcuni aspetti di Paolo VI che hanno particolarmente colpito don Manuel Donzelli, attuali tanto durante il suo pontificato quanto oggi, come ad esempio il suo rapporto con i giovani, con i lontani, con la vita e la morte.
 
Papa Paolo VI è nato a Concesio il 26 settembre 1897 ed è stato il 262º Vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica. Venerabile dal 20 dicembre 2012, dopo che Papa Benedetto XVI ne aveva riconosciuto le virtù eroiche, è stato beatificato il 19 ottobre 2014 da papa Francesco ed è prossimo alla Santificazione, che avverrà ad ottobre.
 
Un Papa che ebbe un ruolo importante in un periodo storico complicato e segnato da molti eventi che sono entrati a far parte della storia d'Italia, tra cui il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro.

“Vi prego in ginocchio, liberate l’onorevole Moro, semplicemente, senza condizioni”. 

Sono queste le parole scritte nella lettera del marzo 1978 che Paolo VI scrisse di suo pugno agli “uomini delle Brigate Rosse”, che da 36 giorni tenevano prigioniero il presidente della Dc dopo aver massacrato gli uomini della sua scorta. Papa Montini decise di assumere su di sé l’umiliazione di prostrarsi e mettersi “in ginocchio” di fronte ai carnefici delle Br pur di salvare il presidente della Dc. 
 
Fondamentale anche l'apertura e il rapporto di Paolo VI con l'arte, la bellezza e gli artisti.
Mentre era Arcivescovo di Milano, il Cardinale Giovanni Battista Montini aveva dedicato numerosi discorsi alla problematica, intervenendo in tante occasioni per manifestare non solo la sua personale, profonda e sensibile attenzione al mondo della cultura e delle arti, ma anche per sollecitare gli artisti ad allacciare una rinnovata alleanza con la comunità cristiana.

Quasi a conclusione del suo primo anno di Pontificato realizzò quello storico incontro, che rimane ancora oggi una pietra miliare del rapporto tra la Chiesa e gli artisti nel mondo contemporaneo. Il 7 maggio del 1964 Paolo VI incontrò infatti gli artisti nella Cappella Sistina, e nel celebre discorso che rivolse loro tracciò le linee essenziali e paradigmatiche di un’autentica alleanza, anzi di una vera amicizia, che deve rinnovarsi e rinvigorirsi con il contributo di entrambe le parti, senza celare i problemi e gli ostacoli che hanno in qualche modo rallentato o bloccato il dialogo. 
“Noi dobbiamo ritornare alleati”, disse il Papa agli artisti, “Noi abbiamo bisogno di voi. Il nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione” (dal Pontificio Consiglio della Cultura).
 
Don Mauro Donzelli. Nato nel 1974 e consacrato sacerdote nel 2000 è stato curato all'oratorio di Concesio Pieve dal 2000 al 2008 e successivamente curato all'oratorio di San Nazaro in città e responsabile della Pastorale Giovanile del Centro storico dal 2008 al 2016.
Diventa poi Vicerettore in Seminario dal 2016 e collaboratore festivo a Nozza – Vestone - Lavenone dal 2017.
 
Appuntamento quindi domani, domenica 13 maggio, alla Rocca di Sabbio alle ore 17. L'evento è organizzato in collaborazione con la Collezione Paolo VI.
 
 
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