L'eredità di Moro
di Enrico Melzani

Il 16 marzo 1978 il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro veniva rapito all’incrocio tra via Fani e via Stresa dalle Brigate Rosse, le quali uccisero i cinque uomini della scorta. Il 9 maggio 1978 Moro fu ucciso dopo 55 giorni di prigionia


Sono passati 40 anni da questo tragico evento che ha sconvolto l’Italia.
Come omaggio a questa grande figura della scena politica italiana volevo spiegare perché, soprattutto noi studenti, dobbiamo tenere vivo il suo ricordo.

Moro fu un eccellente statista che ha dato molto per il nostro paese, e soprattutto per lo sviluppo della democrazia italiana, poiché contribuì alla sua stabilizzazione grazie, per esempio, all’apertura ai socialisti e alla conseguente formazione di una coalizione di centro sinistra in un clima di tensioni e tentativi di colpi di stato da parte di forze di estrema destra.

Moro ebbe anche un ruolo cruciale nella valorizzazione dell’istruzione pubblica:
negli anni 1956 e 1957 come Ministro della Pubblica Istruzione elaborò un “Piano decennale per l’istruzione” volto a rendere il diritto alla scuola effettivo a tutti.
Sua fu anche l’intuizione di sfruttare la neonata RAI come mezzo di alfabetizzazione e l’introduzione del diritto civico nelle scuole.

Oggi troviamo scontato
e forse preferiremmo non avere il diritto alla scuola, ma ricordiamo che questo è una grande conquista per uno stato civile e moderno, soprattutto in un’epoca come la nostra nella quale la scuola viene sempre più snobbata e sminuita.

Enrico Melzani 3ªA Liceo

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