Munito di una nove piedi coda 5 DT constato da subito che i livelli sono ottimi anche se l'acqua, di un color cristallo stupendo, è ancora molto fredda. In questa sessione di pesca tendo a utilizzare mosche artificiali su ami nr.18 e 16 con colori piuttosto scuri, al fine di creare maggior contrasto con le acque chiare.

Il finale impiegato è di circa 3 metri con un terminale dello 0,16 mm. Dirigo l'imitazione dietro ogni ostacolo che infrange la corrente, sondo con scrupolosità ogni fine lama e rigiro della corrente al fine di comprendere dove possano stazionare i salmonidi. A causa delle basse temperature dell'acqua si rendono necessari svariati e insistiti lanci, in quanto non sappiamo quando la trota possa abbandonare la propria apatia per salire sulla nostra mosca.

Le prime ore trascorrono tranquille senza alcun segnale di attività da parte dei pinnuti, ma la fiducia permane incrollabile. E infatti di lì a poco, dopo la pausa panino, si scorgono i primi insetti (piccole effimere) volare e alcune timide bollate. Attendiamo ancora e, come d'incanto, la lama dinanzi a me e Cristian si anima come se piovesse, magnifico! In questi casi è opportuno non farsi prendere dalla foga di lanciare a casaccio, ma individuare una specifica 'bollata' (meglio ancora se intuiamo provenire da un buon esemplare, per ulteriori curiosità vedi articolo 'La magia della bollata' e 'Il pescatore e la sua mosca') e concentrarci su questa.

Ed ecco, finalmente, una fario di buone dimensioni ghermire placidamente la mia imitazione. Ritardo di qualche nano secondo la ferrata proprio per assecondare la salita lenta della trota e 'Taac' la trota entra nel guadino dopo un tenace combattimento. Proseguiamo senza sosta ma, così come è arrivato, il momento magico si esaurisce tutto in un attimo, come la tripla da meta campo di Bryce Cotton sulla sirena del terzo quarto nel big match vinto dalla leonessa contro la corazzata Milano. Che emozione.