Arrivati i primi rifugiati con lo Sprar
di c.f.

Sono arrivati la scorsa settimana i primi sei titolari di protezione internazionale destinati al progetto Sprar a Serle


I sei hanno tutti già ottenuto lo status di rifugiato, ciò significa che sono comparsi di fronte alla commissione giudicatrice della questura di Brescia, la quale ha certificato che provengono da situazioni che necessitano di protezione.

«Ricordo – spiega il sindaco Paolo Bonvicini – che i 25 richiedenti asilo che erano presenti nel Cas di via Panoramica, chiuso anche grazie all’attivazione dello Sprar da parte del Comune, erano ancora tutti in attesa di ottenere tale riconoscimento».

I rifugiati sono in Italia da circa 1 anno e mezzo: 3 sono originari della Nigeria, 2 della Costa d'Avorio e 1 dalla Sierra Leone ed hanno tra i 20 e i 35 anni di età. Altri 3 dovrebbero arrivare la prossima settimana: 10 i posti disponibili in totale.

L'ente attuatore è Consorzio Laghi, ed avrà il compito di accompagnare i ragazzi all' autonomia così da consentir loro alla fine del percorso, che durerà da 6 mesi a un anno, di acquisire le competenze di base per divenire persone incluse nella società ed avere l'opportunità di affacciarsi così sul mondo del lavoro con più solidità.

Le attività formative e di orientamento/integrazione verranno strutturate secondo piano educativi individualizzati. Tra gli obiettivi generali da raggiungere rientrano: l’apprendimento più approfondito della lingua italiana, la possibilità di realizzare un tirocinio di lavoro, lo svolgimento di attività di volontariato nel comune di residenza, e il coinvolgimento in attività/eventi proposti dall’Amministrazione comunale e dalle associazioni.

Nei giorni scorsi, preso il municipio, i rifugiati hanno sottoscrivono il patto di accoglienza con le responsabili della cooperativa, Silvia Butturini, Michol Vezzoni e il mediatore linguistico Saykou Marong, alla presenza del sindaco Paolo Bonvicini. Il patto contiene il contratto di accoglienza ed il relativo regolamento. In esso diritti ma anche doveri e regole a cui i ragazzi dovranno attenersi.

Con lo Sprar è l’amministrazione comunale a gestire, tramite una cooperativa, l’accoglienza dei rifugiati, evitando che privati e cooperative affittino abitazioni dove inserire richiedenti asilo, senza il controllo comunale.
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