Anche Gavardo dice «no» alle armi nucleari
di Silvio Lauro

Lo scorso lunedì sera il Consiglio comunale di Gavardo ha approvato, a maggioranza, la mozione “Italia ripensaci” presentata dal nostro gruppo Gavardo in Movimento, esprimendo così il suo favore alla ratifica, da parte dell’Italia, del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari


Con l’approvazione della mozione il Consiglio comunale ha deliberato di aderire alla campagna per sollecitare il Governo italiano a rivedere la posizione finora espressa e giungere alla firma e ratifica da parte dell’Italia del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.
 
L’adesione a questo Trattato è un’azione che contribuisce a promuovere il dialogo e la diplomazia, lasciandosi alle spalle la logica obsoleta della deterrenza nucleare fondata sulla sfiducia reciproca; con l’entrata in vigore del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari si potrà rafforzare la costruzione della sicurezza internazionale basata sulla multilateralità, sugli accordi per il disarmo, sulla sicurezza umana, che anche l’Italia in tante altre occasioni ha sostenuto.

Queste le principali motivazioni che stanno alla base della mozione che Gavardo in Movimento ha proposto l’altra sera aderendo alla campagna lanciata da molte organizzazioni nazionali e internazionali e che è già stata portata avanti da una ventina di Comuni bresciani (ma altri stanno deliberando in queste settimane) e da molti cittadini che hanno compilato una cartolina con la richiesta al Governo di rivedere la posizione finora sostenuta e di ratificare il Trattato.
 
La mozione è stata approvata grazie al voto favorevole, oltre ovviamente del nostro gruppo, delle consigliere di Gavardo Rinasce e di sei consiglieri del gruppo di maggioranza, che, per motivi di coscienza personale, non hanno accolto l’invito all’astensione avanzato dal vicesindaco Bertoloni e dal loro capogruppo Ariassi. 
 
Il vicesindaco ha motivato la richiesta di astensione con queste parole:
 
“Pur condividendo idealmente il merito della mozione non vediamo come possa essere possibile aderire all’invito del capogruppo Silvio Lauro, che scrive testualmente alla nostra maggioranza di lasciare il campo per inadeguatezza, incapacità ad amministrare, per divisioni interne.
… 
vorremmo significare un po’ questo disappunto di essere presi sempre in maniera così rude
Perché non possiamo essere qui sempre a prendere pesci in faccia. Per cui io chiedo alla maggioranza di astenersi a questo proposito. Per protesta di questo tipo“.
 
Alcune brevi considerazioni:
 
1. Siamo molto contenti che la mozione sia stata approvata, con una larga maggioranza (11 su 15) e nessun voto contrario.  Ci sembra un atto di forte sensibilità democratica e di attenzione a questioni particolarmente importanti per promuovere la pace, la giustizia e la sicurezza di tutti gli abitanti della terra, compresi i cittadini gavardesi.
E ci fa piacere che anche la maggior parte dei consiglieri del gruppo di maggioranza abbia accolto il nostro invito, facendo prevalere la propria coscienza e la difesa di valori universali alle pure logiche di appartenenza.
 
2. Troviamo davvero sconcertanti le motivazioni addotte dal vicesindaco che, per semplice ripicca nei confronti di quanto da noi scritto nell’articolo pubblicato sull’ultimo numero del Gattopardo, ha preferito non votare a favore della nostra mozione, pur dichiarando di essere idealmente d’accordo sul suo contenuto, e ha invitato i consiglieri di maggioranza ad astenersi. Per motivi puramente “politici” non ha valutato il merito della questione (che sicuramente travalica le piccole beghe di paese) ma ha pensato di fare “un dispetto” al nostro gruppo.
Con queste sue dichiarazioni secondo noi ha confermato, anzi ulteriormente avvalorato, le nostre affermazioni da lui contestate: questa giunta è inadeguata ad amministrare il nostro Comune.
 
3. Non possiamo dire che la maggioranza si è spaccata, e non era questo il nostro obiettivo; constatiamo tuttavia che, per la prima volta in questi quattro anni, i consiglieri del gruppo di maggioranza hanno votato in maniera non compatta e che la maggior parte di loro ha votato in maniera difforme dalle indicazioni del loro capogruppo. Senza voler dare letture particolari, lo riteniamo un segnale interessante e positivo, anche perché avvenuto su una mozione dal significativo valore etico.
 
 
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