Il rifugio di Lo intitolato a Teresio Olivelli
di Ubaldo Vallini

Con una significativa cerimonia, il rifugio delle Penne nere di Bione è stato intitolato al martire alpino e "Ribelle per amore", da pochi mesi beato



Ci sono voluti 35 anni per completare l’iniziale progetto del rifugio degli Alpini di Bione, sul Piano di Lo. Il 25 aprile finalmente l’inaugurazione dell’ultimo “tassello”, un ampio porticato con la copertura in legno, e l’intitolazione dell’intera struttura al beato Teresio Olivelli, che ha vissuto gli orrori della guerra come sottotenente della Tridentina in Russia, poi il carcere per essersi rifiutato di collaborare col nazifascismo, la deportazione in campo di concentramento e poi la morte causata dalle violenze subite.

«Significativo il fatto che si tratta di ricordare un “eroe della pace”, che partecipò agli eventi bellici per portare soccorso e sostegno ai commilitoni, più che con le armi» ha ricordato l’ex capogruppo Italo Grandi.

Per l’occasione ha preso la parola anche il nuovo presidente della Sezione salodiana “Monte Suello”, Sergio Poinelli, lodando l’impegno delle Penne nere bionesi capitanate da Michele Zanoni e la scelta di dedicare il rifugio «a un Alpino che ha dato la sua vita per quei valori che fanno di noi degli Uomini».

Il rifugio degli alpini di Bione quando si apre la bella stagione, viene aperto tutte le domeniche, grazie anche alla collaborazione di altre associazioni: il Gruppo Oratorio, i Fanti, Biù Cultura. Gli alpini avrebbero voluto l’altro giorno ringraziare tutti dividendo con loro i relativi guadagni. Quelli però hanno restituito gli assegni, contenti di aver contribuito alla realizzazione della struttura, che è di tutti.
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