A che punto è la Rsa di Tony Bosio?
di Federica Ciampone

È la domanda a cui hanno cercato di rispondere i membri del Gruppo Consigliare “Nuovo Progetto Prevalle” lo scorso venerdì sera, nell’assemblea pubblica da loro convocata


Un’assemblea “per rendere noto ai prevallesi quanto siamo riusciti a raccogliere sulla questione della nuova Rsa voluta dal nostro concittadino Antonio Bosio, tracciandone l’evoluzione e le prospettive, con qualche risposta, ma soprattutto con tanti interrogativi”. Queste le parole con cui il Gruppo Consigliare “Nuovo Progetto Prevalle” ha introdotto l’assemblea pubblica dello scorso venerdì sera in Municipio.
 
Nella sala gremita i Consiglieri della minoranza hanno ripercorso in un excursus storico la laboriosa vicenda, dalla creazione della Fondazione “Antonio Bosio” con l’avvio del primo progetto, nel 2010, passando per l’interruzione dei lavori per mancanza di fondi, nel 2016, fino ad arrivare alla notizia, giunta all’inizio dell’anno nuovo, della costituzione di un nuovo sodalizio in cui, accanto alla Fondazione - presieduta dal sindaco Amilcare Ziglioli - entreranno la società costruttrice della residenza, la “Wood Beton”, e due società fornitori dei materiali, che congiuntamente dovrebbero garantire il completamento dei lavori.
 
Sono stati tanti, in questi anni, i momenti in cui si è pensato che l’opera fosse finalmente ad un punto di svolta. Nel marzo 2010 sembrava mancassero solo 36 mesi; nel 2011 era stato fatto un progetto di struttura a corte lombarda, in breve dimenticato; nel 2012 si diceva che mancasse ormai solo un anno.
 
Nel 2013 aveva preso corpo il secondo progetto, quello di una Rsa a forma di aquila, che aveva visto l’entrata di Oversalus Srl con cui la Fondazione aveva stipulato un contratto per la gestione; l’anno successivo il cantiere era stato finalmente aperto, e in Comune erano nel frattempo iniziati i colloqui per le assunzioni del personale che avrebbe lavorato all’interno della Rsa, che sembrava ormai prossima all’apertura.
Nel 2016, invece, lo stop ai lavori, dovuto alla mancanza di fondi per proseguire l’opera.

“Nel 2017 – hanno spiegato i Consiglieri – interrogandoci sullo stato finanziario della Rsa, abbiamo presentato una mozione affinché la Giunta incontrasse la Fondazione per fare chiarezza sulla vicenda, ma ciò non è mai avvenuto e le risposte, tuttora, si fanno attendere”.
 
Quali sono, quindi, le prospettive future per la nuova Casa di Riposo? La minoranza spera nell’apertura della struttura, dichiarandosi però convinta che essa non potrà più essere come era stata pensata dal benefattore Tony Bosio, data la presenza nel Consiglio di Amministrazione di elementi estranei al paese, che vorranno ovviamente tutelare i propri interessi. 
 
Tante le domande ancora aperte. Le promesse agli artigiani di Prevalle? I posti di lavoro garantiti? Chi gestirà la struttura? A quanto ammonteranno le rette? E da ultimo, ma non per importanza, esiste realmente la possibilità di un affitto della struttura alla Fondazione “La Memoria” di Gavardo?
 
Tutti interrogativi che si spera trovino al più presto una risposta concreta.
 
 
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