Sull'accorpamento delle scuole di Vobarno
di red.

Con riferimento alla lettera “a noi piace molto“ pubblicato l’11 aprile, spiace ancora una volta dover intervenire per portare il nostro contributo alla discussione sul progetto di accorpamento delle scuole


Per progetti così importanti la discussione andava aperta a 360 gradi e quindi respingiamo scelte calate dall’alto.
Di questi tempi qualcuno pensa che la democrazia sia una lagna da lasciarsi alle spalle, ma è ancora l’unico strumento che permette di affrontare scelte di concertazione, di compromesso e di collegialità.

Confermiamo che le problematiche dovevano essere affrontate all’interno di un gruppo di lavoro composto da amministratori, direzione didattica, insegnanti, rappresentanti dei genitori ed esperti del settore, per ragionare su un progetto organico di ridisegno dell’intero polo scolastico, che comprenda oltre ai plessi scolastici di primaria e secondaria, anche la scuola dell’infanzia statale e paritaria, l’utilizzo degli stabili ex itis e della ex casa Furini.

La giunta non deve rispondere alla minoranza bensì agli attori della scuola che sono alunni, famiglie e corpo docente.

Scelte importanti per il paese che possono ridisegnare il territorio non devono essere portate a scontro politico ma le domande da cui partire dovevano essere:

1)  Quale modello di scuola vogliamo che esca da questi investimenti?
2)  Quale benessere per i ragazzi
3)  Migliora o peggiora la condizione educativa e didattica dei ragazzi?

Intanto occorre dire che il progetto a bando
non è esattamente quello illustrato nella lettera e nemmeno nella assemblea pubblica del 29 marzo. Pertanto sarebbe interessante capire quale è quello effettivo, per potersi esprimere e per questo abbiamo presentato una interpellanza.

Il 29 marzo sono intervenuti rappresentanti dei genitori, delle maestre e delle professoresse, oltre a parte del pubblico, ponendo riflessioni e critiche di buon senso.

Questi soggetti, si dice, erano prevenuti e preparati.
Vero! Solo occorrerebbe avere l'onestà intellettuale di dire che si sono preparati non per le informazioni avute dalla maggioranza, ma sulla base di quelle avute dalla minoranza che ha distribuito un migliaio di volantini alla popolazione con osservazioni e critiche al progetto originale, cioè quello messo a bando.

Da quanto si legge rileviamo altre modifiche che sembrano pezze messe sul buco.
Si dice che la palestra sarà su due piani in modo da ricavare spazi.
Benissimo, però una domanda è lecita: si può o non si può aumentare la cubatura? Perché se si, allora la storia può cambiare e si fa un progetto capiente di tutti gli spazi necessari. Se no, siamo al punto di partenza il 10 nel 5 non ci sta.

Altra osservazione: le aule del seminterrato sono sacrificate, però gli alunni ci stanno poco tempo. Ma allora sono funzionali o no?
Si prevede una tensostruttura provvisoria, come seconda palestra, nel cortile che toglierà spazi per le attività all'aperto e ricreative e toglierà luce solare alle aule di quella ala d'istituto.

Sei milioni e rotti di euro di investimento per avere un risultato così!

Infine, non perché meno importante, il tema sicurezza.
Nell’assemblea del 29 marzo sono state presentate delle diapositive compreso un estratto della relazione dell’ingegnere che dichiara in introduzione che non sussistono gravi criticità strutturali e che tuttavia bisogna intervenire per sanare alcune difformità.
Quindi non servono alibi, serve chiarezza per capire quale è la situazione di rischio, perché se il pericolo è reale, allora le scuole vanno chiuse subito.

Come hanno suggerito alcuni interventi in assemblea pubblica, ribadiamo la nostra proposta di procedere con l’investimento sulle scuole medie, si predisponga poi un progetto per le elementari e con questo si vada alla ricerca di altri fondi.

Se non si troveranno subito le risorse,
il comune può fare un mutuo rimborsabile negli anni e su questo il Sindaco troverà il nostro pieno appoggio in consiglio comunale.
                           
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