La voglia di crescere del Caseificio di Sabbio
di val.

Se i giovani valsabbini tornano all'agricoltura, strappando all'invadenza dei boschi inconti ettari di territorio, il merito è anche della presenza del Caseificio Sociale di Sabbio Chiese



Una quindicina di soci conferenti che si occupano di un migliaio di vacche, anche se solo circa la metà producono latte, in quanto le altre sono giovani oppure stanno osservando canonici periodi di “asciutta”.

Allevatori che complessivamente curano circa un milione di metri quadrati di territorio, prati e boschi, dalle Pertiche fino a Serle, garantendo così un presidio fondamentale per il territorio.

Sono i numeri salienti del Caseificio Sociale
valsabbino di Sabbio Chiese, una valle montana che vuole essere “resiliente” non può certo prescindere dalla sua presenza, che ha il merito, valorizzando la locale produzione casearia, di aver avvicinato molti giovani all’agricoltura.

«Le potenzialità di crescita sono enormi – ha detto il presidente William Donini -, ovviamente guardiamo al mercato ben oltre la valle e lo stiamo facendo conoscere anche all’estero, ma basterebbe che in ogni casa “resiliente” valsabbina ci fosse una delle nostre formaggelle, per farci rimanere presto senza latte».

Un’agricoltura di montagna florida è fondamentale per pensare a sviluppare forme di turismo sostenibile, dal punto di vista ambientale, ma anche socialmente e culturalmente.


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