Territori che valgono oro
di Ubaldo Vallini

Qualità della vita? Per non parlare a vanvera bisogna poterla misurare. E misurare nel tempo. Ecco dunque nell’ampio progetto delle Valli Resilienti il ricorso alla statistica...


... per fare “la tara” alla situazione attuale e poi per vedere se e quanto gli interventi messi in campo sono riusciti a modificare in positivo le capacità attrattive dei territori più propriamente montani di Valle Sabbia e di Valle Trompia.
Insomma, per dirla col direttore del GdB Nunzia Vallini «Dobbiamo sapere chi siamo, per capire dove stiamo andando».

E per limitarsi agli interventi registrati durante la serata, questo vale per i ragazzi che hanno partecipato al “Giffoni experience”, occasione speciale di ricorrere al linguaggio cinematografico, per realizzare “spot” che fanno venir voglia di raggiungere le Valli Resilienti, e “corti” che le raccontano attraverso le emozioni.

Vale per la Maniva Ski che guarda allo stesso modo alle due valli, avendo piazzato le sue strutture ricettive in quel di Collio e le piste quasi interamente sul territorio di Bagolino.
Una scommessa, quella della famiglia Lucchini che mercoledì sera era rappresentata da Alberto, che nel corso degli anni ha investito molto: con la neve “programmata” sparata coi cannoni, nel mettere in rete tutti gli operatori turistici dell’area, creando nuovi posti di lavoro e spazi adatti alla fruizione invernale montana da parte delle famiglie.

Vale per il Credito Lombardo Veneto, rappresentato dal direttore della filiale di Sarezzo Raffaele Zubani, che ha messo in evidenza i loro sforzi nel proporre finanziamenti “ad hoc” per giovani e “start-up”.

Vale certamente per Daniela Goffi che si occupa della bottega di Livemmo, a Pertica Alta, che si presenta come il prototipo del negozio di vicinato laddove in condizioni “normali” non ci sarebbe e invece è molto più di un esercizio commerciale, arrivando a ricoprire un ruolo squisitamente sociale.

Vale per il Caseificio Valsabbino di Sabbio Chiese che il territorio “lo munge”, preservandone i pochi pascoli ancora disponibili aggrediti come sono dalla vegetazione, e che sta offrendo un contributo valido al ritorno dei giovani alle attività agricole.

Dove stiamo andando se l’è chiesto Tiziano Pavoni
, vobarnese alla guida dei Costruttori edili bresciani, auspicando che per davvero possano venir meno le difficoltà che si incontrano nel ristrutturare centri storici preziosi quanto irti di spine burocratiche e normative, perché se la gente tornerà a star bene nelle Valli Resilienti, prima o poi avrà bisogno anche di abitazioni.

Cosa siamo e dove stiamo andando se lo sono chiesto anche Milena Gares, coordinatrice del Sistema museale di Valle Trompia, ente che occupandosi di 7 musei e due miniere, molto sta facendo per dare volto e anima all’identità della valle solcata dal Mella, che storicamente ancora più di oggi era legata a doppio filo con l’impluvio del Chiese: da una parte il minerale, dall’altra il legname per trasformarlo in ferro.

Una direzione ha provato ad indicarla per la Rocca d’Anfo il professor Alfredo Bonomi, auspicando dopo le operazioni di recupero e di consolidamento, la redazione di un progetto globale capace di sollecitare creatività ed intelligenze attorno alla possibilità di declinarlo in polo turistico, storico o artistico, con spazi polifunzionali o dove attivare corsi di studio specializzati sulla montagna.

E siamo solo all’inizio.


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