Il toro di Sora
di Luca Rota

Napoli e il sole della stupenda Campania; Afragola per togliersi i denti da latte e “sconfinare”, in quel di Sora. Un amore, un rapporto indissolubile tra una città ed un uomo. Lui è Pasquale Luiso, professione centravanti


Capocannoniere di Coppa delle Coppe, edizione 97/98 (con ben 8 reti), dove per poco il suo Vicenza non raggiunse la finale, beffato in semifinale dal Chelsea di Vialli. 
 
Prolifico in campionato, anche se mai “esagerato”, spesso risolutore (una sua doppietta nello spareggio Piacenza - Cagliari salvò gli emiliani) e spettacolare quanto basta: come non ricordare la meravigliosa rovesciata del 3 a 2 in un Piacenza - Milan, che di fatto esonerò Tabarez. 
 
Dopo il bianconero laziale, Avellino, Pescara, Vicenza, Piacenza, Sampdoria, poi Salernitana, Ancona, infine Catanzaro, un po’ di leghe minori, e ancora Sora. Lì, dove nel 1990 ne aveva fatti 22 in C2. Lì, dove non a caso appese gli scarpini al chiodo e dopo aver girovagato per i campi “di provincia” anche da allenatore, li riprese sedendosi in panchina. 
  
Ci sarà pure un motivo se un napoletano verace lo chiamano il “toro di Sora”. E quel gol in rovesciata… da riguardare in loop fino alla noia.

Capolavoro di un artista del gol. Pasquale Luiso, il toro di Sora.
 
  
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