«Il Deserto Intorno»
di Redazione

Verrà inaugurata questo sabato, 7 aprile, al Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo la mostra fotografica sul popolo Saharawi organizzata dall’associazione Rio de Oro Gavardo Onlus


È in programma per questo sabato, 7 aprile,
alle 18.30, presso la Sala Bruni Conter del Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo (con ingresso a Piazza de Medici) l’inaugurazione della mostra fotografica “Il Deserto Intorno”, dedicata alla vita nei campi profughi del popolo Saharawi, organizzata dall’associazione Rio de Oro Gavardo Onlus, che di bambini Saharawi si occupa da diversi anni.
 
In pochi conoscono la storia del popolo Saharawi. Le foto, di Giulio Di Meo, sono state realizzate nei campi profughi di El Ayoun, Smara, Ausserd, Dakla, Rabouni, dove vivono circa 200.000 persone e descrivono la fatica, l’orgoglio, la speranza, la lotta, le tradizioni di migliaia di donne, giovani e anziani che vivono da rifugiati nel deserto dell’Hammada ("l’inferno"). I bambini, e in particolare i bambini con disabilità, sono sicuramente tra i soggetti più colpiti dalla dura situazione in cui vivono.
 
L’associazione Rio de Oro Gavardo Onlus è un gruppo attivo dal 2007 che raggruppa numerosi volontari provenienti da molti paesi della provincia di Brescia e che si occupa proprio di loro.
 
Da qualche anno, nei mesi di luglio e agosto, a Gavardo, Idro, Vallio Terme, Calcinato e Caino soggiorna una quindicina di bambini disabili necessitanti di diagnosi e cure che, grazie alla disponibilità e sensibilità delle strutture sanitarie del nostro territorio bresciano, tra cui l’Azienda Ospedaliera di Desenzano e, in particolare, il reparto di pediatria dell’Ospedale di Gavardo, possono trovare adeguate ed appassionate risposte.
Non pochi medici, infermieri, fisioterapisti, oltre a tanti volontari di buona volontà, sono poi di costante aiuto nel caso in cui qualche bimbo debba prolungare per un lungo periodo la sua permanenza in Italia per curarsi e sottoporsi ad interventi specialistici.
 
“Il Deserto Intorno”, catalogo della mostra e non solo, è anche un libro fotografico dedicato ai profughi Saharawi. Il libro è nato dalla collaborazione con Arci e Arcs (Ong dell’Arci) ed è stato pubblicato a giugno 2015. I ricavati di questa pubblicazione sono destinati a sostenere le attività dell’Associazione Saharawi (AFAPREDESA), La fotografia, così, diventa non solo un mezzo per informare e sensibilizzare, ma anche uno strumento per coinvolgere attivamente in iniziative concrete e solidali.
 
Giulio Di Meo (Capua, 1976) è un fotografo italiano impegnato da più di dieci anni nell’ambito del reportage e della didattica. Organizza incontri e workshop di reportage e di streetphotography, in Italia e all’estero, e laboratori per bambini, adolescenti, immigrati e disabili per promuovere la fotografia come strumento di espressione e integrazione. 
 
Fotografo freelance, porta avanti i propri progetti in modo indipendente. Presidente dell’associazione Witness Journal e photo editor dell’omonima rivista di fotogiornalismo WJ. Collabora con diverse associazioni e ONG, in particolar modo con l’Arci, con la quale dal 2007 organizza workshop di fotografia sociale in diverse realtà del Sud del mondo (Brasile, Camerun, Cuba, Saharawi). Crede nella fotografia come strumento per informare e denunciare, come mezzo di cambiamento personale, sociale e politico. “È questa la mia fotografia, quella che amo e che mi piace definire sociale: una fotografia fatta di lotta, rabbia, indignazione ma anche di amore, passione, speranza”. 
 
La mostra sarà aperta al pubblico da sabato 7 a domenica 22 aprile
Orari di apertura: venerdì e sabato 16 -19 e domenica 10 - 12 e 16 – 19.

"Il peso diviso tra tutti diventa una piuma" (Proverbio Saharawi) 
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