Raspelli vs Valerio
di val.

Ad essere stato assolto dall’accusa di diffamazione non è stato Edoardo Raspelli, come hanno riportato molti giornali nei mesi scorsi, ma Walter Valerio


Ripercorriamo la querelle, altrimenti ci si perde.

Tutto è cominciato a maggio del 2009 quando, in un'inchiesta sul giornalismo enogastromico a ‘Striscia La Notizia’ su Canale 5, lo chef Walter Valerio ha detto: "(Raspelli ?)...no, lui non è mai entrato nel mio ristorante... non ha mai assaggiato il cibo della mia cucina..." Max Laudadio ne ha chiesto conferma: "Quindi ha fatto l'articolo senza sapere che cosa scrivere perché non aveva mai assaggiato il cibo?".  E Walter Valerio ha risposto: "Certo".

A questo punto Edoardo Raspelli ha querelato per diffamazione lo chef
trentino presentando al Tribunale ordinario di Milano il positivo articolo da lui scritto e la ricevuta fiscale di 70 euro da lui pagata nel 2006.
Il giornalista ha ricordato anche come quel giorno, al ristorante Benedetto Girelli, fossero presenti sia gli storici gestori sia lo stesso chef e socio nella conduzione del locale Walter Valerio.
 
In tribunale, però, Valerio disse che le sue critiche non si riferivano a quell'articolo
, che per altro descriveva positivamente l'esperienza, bensì ad un altro "pezzo" redatto l'anno successivo, quando del ristorante Benedetto Girelli lui prese l'intera gestione e la totale responsabilità della cucina.
E in quel caso il critico gastronomico fra i tavoli non si era visto.

Il tribunale quindi assolse Walter Valerio perchè le sue parole erano riferite al secondo articolo, che invece metteva in cattiva luce la sua cucina e questa volta senza che Raspelli assagge nulla.
 
Dopo la decisione del Tribunale ordinario, che aveva dato torto a Raspelli assolvendo Walter Valerio, lo chef trentino ha deciso di ricorrere in sede civile per un risarcimento.

Ed è su questa seconda puntata, non sull’accusa di diffamazione che non è mai stata avanzata da Valerio, che Rapelli ha segnato un punto a suo favore, col giudice civile che ha rigettato la richiesta di risarcimento, considerando il caso prescritto e quindi senza nemmeno prenderlo in considerazione, obbligando lo chef a rifondere le spese processuali per più di 8.000 euro.

Una decisione, quella del Tribunale meneghino, che è già stata impugnata da Walter Valerio innanzi alla Corte d’Appello di Milano.

Se ne riparlerà dunque nei prossimi mesi.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, insomma, questa vicenda tribunal-culinaria non si è ancora conclusa.

.in foto: lo chef Walter Valerio.

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