Fiera di Passione all'insegna del maltempo
di Aldo Pasquazzo

Un po' sottotono a causa del maltempo ieri, domenica 18 marzo, a Storo il tradizionale mercato primaverile che precede di due settimane la Pasqua


Alla vigilia della “Fiera di Passione” di Storo il numero di bancarelle preannunciato era molto maggiore di quello effettivamente riscontrato nella giornata di ieri, domenica 18 marzo, a causa dell'imperversare del maltempo fin di prima mattina. La presenza di pubblico al tradizionale mercato primaverile che precede di due settimane la Pasqua è aumentata solo a partire dall'ora di pranzo.
 
Lungo la parte storica di paese (piazze Europa e Unità d'Italia e vie Battisti, Roma e Garibaldi) di bancarelle se ne contavano una quarantina. 
 
A fare la differenza abbigliamento, calzature, il comparto dolciario e quello alimentare. “Un buon successo l'hanno avuto anche gli spazzacamini pusteresi e della Val d'Isarco, che in uniforme da gran galà con tanto di guanti bianchi (Manfred Baumgartner e Chirstian Dorfmann) hanno relazionato su combustibile, caricamento e accensione corretti dal loro stand, abbinato al Piano provinciale di tutela della qualità dell'aria gestito dall'agenzia per la protezione dell'ambiente” ha commentato l'assessore comunale Luca Butchiewietz, presente con il sindaco Luca Turinelli e i colleghi Angelo Rasi ed Ersilia Ghezzi.
 
Sino agli anni 1995 – 1996 la “Fèra de Pasiù” si teneva il lunedì successivo alla domenica di Passione. Allora il sindaco Pippo Olimpio Scaglia, sentiti esercenti e operatori, aveva convenuto di anticiparla di un giorno. Da allora il primo appuntamento di stagione con le bancarelle (l'altro coincide con il giorno dei morti, 2 novembre) si tiene di  domenica.
 
Il ragioniere Battista Macani sostiene che il mercato di primavera risulta da sempre sotto tono rispetto a quello autunnale. Allora, aggiunge il bancario a riposo, la “fèra dei Morc”, bestiame compreso, si espandeva sino all'imbocco di Via Monsignor  Regesburger”. 

In foto un gruppo di spettatori presso lo stand degli spazzacamini pusteresi e della Val d'Isarco
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