Piazza Raffaello Vassalini
di val.

Lo slargo che si affaccia su via Galilei, a Toscolano Maderno, sabato ha preso il nome di Piazza Raffaello Vassalini, in memoria dell’artista e decoratore che da giovanissimo lavorò anche in San Giorgio a Bagolino


Alla presenza del sindaco Delia Maria Castellini, con la benedizione di don Leonardo e l’accompagnamento musicale della banda “G.Verdi” di Toscolano Maderno, è stata scoperta questo sabato l’insegna che intitola la piazzetta prospicente all’ingresso della Casa funeraria Vassalini.

Per volere del titolare delle omonime Onoranze funebri, Giuseppe Vassalini
, in accordo con l’amministrazione comunale, lo slargo è stato intitolato a Raffaello Vassalini, suo padre, personaggio noto nella zona, artista e fine cesellatore.

In San Giorgio a Bagolino, Raffaello ha realizzato, quando aveva 18 anni, la decorazione in foglia d’oro della base dell’altare che viene custodito nel terzo “nicchione” destro della cattedrale, proprio di fronte all’altare della Madonna di San Luca, che nel centro montano gode di particolare devozione, tanto da dedicarle grandiose feste quinquennali.

Schivo, amico e collaboratore di Vittorio Trainini
, Raffaello era abilissimo cesellatore a mano con bulino ed acquaforte, utilizzando tecniche in auge fin dal Settecento.
Divenne uno stimato incisore d’armi ed ebbe a decorare canne e culatte in tutta la provincia, ma anche i calci in legno dei fucili.

Purchè non gli facessero fretta: «La qualità più della quantità» soleva ripetere a chi gli commissionava un lavoro e lo voleva veder realizzato alla svelta.
Non negava mai il suo aiuto a chi ne aveva bisogno, così come quando, ad esempio, si adoperò per realizzare una motocarrozzella per un disabile.

Il padre di Raffaello si chiamava Giuseppe, da lui prese il nome il nipote, ed era un accademico di Brera, ma fu un pittore poco fortunato, tanto che per sostenersi fu costretto a recarsi al lavoro in macelleria, che era poi l’impresa di famiglia.
Giuseppe, il figlio, ha trovato il modo di far tesoro di tanta artistica eredità incidendo nel marmo, invece che nel legno o coi pennelli su una tela... ovviamente senza fretta. Perché, come diceva Raffaello, «è l’unico modo di fare le cose per bene».

«Siamo usi titolare vie e piazze a persone illustri, ma che spesso non hanno condiviso la vita della nostra comunità – ha detto per l’occasione il sindaco Delia Maria Castellini -, quello che stiamo dando è un tributo doveroso ad un artista che si è fatto apprezzare anche oltre i confini del nostro paese».

«Ho chiesto che questa piazza venisse intitolata a mio padre, ma idealmente è dedicata a tutti i padri che come lui hanno lasciato qualche cosa ai figli ha detto Giuseppe Vassalini.

Don Leonardo ha messo l’accento sui legami familiari ed in particolare su quelli che legano i padri con i figli. In questo caso partendo dal nonno Giuseppe per arrivare a Cristiano, passando per Raffaello e Giuseppe il nipote.

Presto Piazza Raffaello Vassalini, che è stata recentemente oggetto di lavori per la realizzazione di alcuni sottoservizi, verrà riasfaltata.


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