La partita della presidenza
di red.

Botta e risposta a distanza, fra l'attuale presidente di Confartigianato Eugenio Massetti, che si ricandida per la terza volta, e i tre della giunta che invece considerano la sua presidenza un capitolo chiuso



Eugenio Massetti dei tre che stanno tirando una cordata con l'obiettivo di impedirgli la rielezione non vuole parlare.
Al Giornale di Brescia, che l'ha interpellato in merito, si è limitato ad affermare nella sostanza che si candida perchè glie lo permette lo Statuto e perchè glie lo chiedono gli associati, aggiungendo che «tutto si sta svolgendo nella massima correttezza e trasparenza, come prevedono lo Staturo ed il regolamento».

Così gli rispondono i tre dissidenti, che sono il vicepresidente degli impiantisti elettrici Michele Pelizzari, il presidente nazionale degli acconciatori Aurelio Salvoni e Guido Ghidini che invece presiede i lattonieri.

«Che, tecnicamente, lo statuto consenta ciò che sta avvenendo è fuori discussione, ma lo statuto indica anche, per il terzo mandato, una situazione di eccezionalità.
Massetti dovrebbe spiegare a chiare lettere a quale situazione di eccezionalità si possa fare riferimento attualmente.

Ci dovrebbe anche dire sulla base di quali sondaggi afferma che la sua ricandidatura sia chiesta dagli artigiani, infatti al’interno dell’organizzazione non si ha notizia di alcun sondaggio.

Sono anche molte altre le risposte che dovrebbe dare alle domande che vorremmo porgli, che sono queste:

- Come mai sono stati cancellati interi gruppi di mestiere dalle liste degli aventi diritto al voto? Forse perchè non si sono riunite nei tempi previsti?
Ma, in questo caso, perchè la sede non li ha sollecitati a farlo, invece di limitarsi a cancellate la rappresentanza?

- Come mai delegati che non hanno adempiuto a saldare le quote di iscrizione o di sistema sono stati prima sollecitati a pagare e poi cancellati, senza tentare una conciliazione bonaria, pur di mantenere larga la base di rappresentanza?

- Perchè afferma di voler rappresentare migliaia di artigiani e limita fortemente il loro diritto di partecipare al voto, aggrappandosi a farraginosi meccanismi statutari?
Una associazione e un presidente che hanno a cuore le sorti e la qualità della rappresentanza dovrebbero proccuparsi di allargare le basi della stessa e non di restringerla

- Perchè quando abbiamo chiesto, in giunta, che venisse licenziato un documento ufficiale per la raccolta firme, al fine della presentazione liste, ci è stato detto che non era necessario?
Forse perchè Massetti o chi per lui aveva già fatto la raccolta in tempi sospetti, quando ancora non si conosceva la data delle elezioni? Forse perchè nella raccolta firme sono stati coinvolte persone che non avevano titolo per farlo?

Abbiamo anche alcune osservazioni da fare sulla lista degli aventi diritto al voto:


Sei delegati con diritto di voto dal cognome Massetti: sarà un caso? O tutti sono così fortemente legati alla vita associativa di Confartigianato da sempre?
Circa sessanta delegati (circa il 25%) provengono da territori come Orzinuovi o Roccafranca, zone a forte influenza Massetti: sarà un caso anche questo di forte e storico attaccamento alla vita associativa di Confartigianato?

In sintesi: forse, e sottolineiamo il forse, tutte le procedure sono state fatte secondo statuto e regolamento.
Certamente non con la trasparenza che Massetti vuole far credere e, altrettanto certamente, con un’accelerazione – rispetto alla data delle elezioni prevista inizialmente – impressa volutamente per metterci in difficoltà nella raccolta delle firme necessarie alla presentazione della nostra lista.

Si disilluda il presidente. La lista la presentiamo sicuramente.

Poi saranno i delegati e decidere chi dovrà governare Confartigianato nei prossimi quattro anni».

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