Apertura sotto zero
di Elio Vinati

Si parte. È mattino presto. Il termometro segna meno tre e qualche timido fiocco neve comincia a far capolino tra le dense nubi color cenere.


Un clima simile spingerebbe molti pescatori a rinunciare alla prima uscita della nuova stagione, ma non noi (io e il mio amico Cristian). Impavidi, ci apprestiamo ad affrontare il torrente i cui livelli constatiamo purtroppo essere piuttosto bassi.

Apro la 7 metri teleregolabile
con le mani che tremano, non per il freddo, ma per l'emozione. La montatura impiegata è semplicemente composta da un piombo (classico 'ciccotto') da 5gr., una girella tripla per ridurre al minimo le torsioni della lenza e un terminale di 20-25 cm con amo nr. 4-6. Innesco un classico lombrico e lo deposito nel modo più naturale possibile dietro ogni masso che infrange la corrente e verso ogni riparo ove credo stazioni la fario.

In questo periodo dell'anno le trote rustiche sono ovviamente ancora molto apatiche, in uno stato quasi letargico e pertanto la ricerca deve essere molto più lenta e paziente. L'esca, infatti, deve restare posizionata a lungo nella zona dove pensiamo esserci una trota, al fine di risvegliare il suo appetito e consentirle di aggredire il verme con poco sforzo. Ma non è così facile.

Dopo aver percorso un buon tratto senza esito, giunge finalmente un timido segnale telegrafico alla mia mano: non ho dubbi, una bella regina ha gradito il boccone. Ferro con decisione e la poso con delicatezza vicino a riva, che gioia! La prima della stagione è arrivata ed è sempre un piacere. Anche Cristian mi fa cenno di averne 'incannata' una.

Il magic moment però svanisce in fretta mentre la natura pennella pian piano di un bianco candido il paesaggio circostante rendendo ancora più affascinante la giornata.

Lungo la strada del ritorno si discute già della prossima uscita, le possibili mete e con quali tecniche pescare.

L'apertura è stata soddisfacente e, spesso, chi ben comincia...
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