Falso avvistamento
di c.f.

Il ragazzo avvistato lunedì lungo le Coste a Vallio Terme non era Marco Boni, bensì Francesco, come aveva effettivamente dichiarato agli avvistatori. Intanto le ricerche proseguono nella zona di Riva e dell’Alto Garda


“Marco non è stato avvistato a Vallio, ero io il ragazzo che scendeva le Coste... sapevo che avrei dovuto far vedere i documenti a quei due signori”.

Questo messaggio è stato postato sulla pagina Facebook della trasmissione “Chi l’ha visto?”, che nella puntata di mercoledì sera aveva mandato in onda l’intervista ai due valliesi che avevano incontrato un ragazzo con cappuccio e zainetto, pensando che fosse Marco Boni, il ragazzo di Tione scomparso di Riva del Garda venerdì scorso.

Come aveva chiesto la conduttrice del programma, Francesco ha chiamato la redazione di “Chi l’ha visto?”per confermare di essere lui il ragazzo fermato dai due valliesi lungo la strada del Colle di Sant'Eusebio.

La testimonianza era stata vagliata anche dalla Questura di Trento che sta coordinando le operazioni di ricerca del ragazzo.

Dopo la trasmissione sono giunte numerose testimonianze di presunti avvistamenti nella zona di Riva del Garda.
Subito dopo la denuncia di scomparsa sono cominciate le ricerche coinvolgendo le squadre di terra del Soccorso Alpino dell’Area Operativa Trentino Meridionale e i Vigili del Fuoco di Riva del Garda.

I primi tentativi si sono concentrati sul versante est del monte Rocchetta e lungo il sentiero della Pinza, senza dare nessun esito, così come le zone del monte Brione, della Maddalena, del monte Tombio, del sentiero del Ponale e del torrente Albola, quest'ultima con l'ausilio del gruppo tecnico forre del Soccorso Alpino Trentino, senza riscontrare traccia del ragazzo.

In seguito
ad una segnalazione ricevuta martedì 20 febbraio, le ricerche si sono focalizzate sul Monte Brione.
Più di 50 uomini sono intervenuti tra le squadre di terra dell’Area Operativa Trentino Meridionale del Soccorso Alpino Trentino e la Guardia di Finanza - impegnati nelle calate di corda sui crinali - le unità cinofile del Soccorso Alpino Trentino, della Polizia, della Guardia di Finanza e della Scuola Provinciale Cani da ricerca, i droni dei Vigili del Fuoco.

Infine, in seguito all'emergere di una possibile nuova pista, nella mattina di giovedì 22 febbraio dalle 8 alle 13 sono state effettuate le ultime ricerche nella zona di Cima Sat e del Monte Sperone, in un ambiente particolarmente impervio. È stato richiesto l'intervento dell’elicottero per portare in quota gli uomini del Soccorso alpino Trentino e della Guardia di finanza, impegnati a ispezionare i sentieri e i crinali della montagna con delle calate di corda. Effettuate anche delle ricognizioni dall'alto con l’elicottero e con i droni ma, ancora, nessun risultato.

In seguito a tutti i tentativi falliti, le ricerche del Soccorso Alpino Trentino sono state dichiarate ufficialmente concluse a partire dal pomeriggio di giovedì 22 febbraio. "In questi giorni - conclude il Cnsas - sono stati moltissimi gli uomini coinvolti nelle ricerche. Per dare un contributo, sono accorsi tanti tecnici del Soccorso Alpino Trentino, anche di altre Aree Operative.
Un grande ringraziamento va all'impegno di queste persone e alla disponibilità dei loro datori di lavoro per i numerosi permessi concessi".


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