«Con la polvere sotto il tappeto»
di Raffaele Forgione

Ad un anno dalla Conferenza di Servizi che ha stabilito un dettagliato cronoprogramma di interventi all’interno delle Fonderie Mora, Legambiente lamenta un sostanziale nulla di fatto. Attesa per il Consiglio comunale gavardese



Ed ecco la nota diffusa da Legambiente per firma del presidente del Circolo Brescia Est Raffaele Forgione.
Siamo nuovamente a scrivere, nostro malgrado, relativamente all’inquinamento causato dall’attività della Ditta Fonderia Mora Spa sita in Gavardo.
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E’ trascorso ormai quasi un anno dalla Conferenza di Servizi svolta presso la Provincia di Brescia, nella quale era stato stabilito un preciso e dettagliato cronoprogramma d’interventi da effettuarsi per mitigare la pesante situazione in cui ci si ritrova a vivere e lavorare nelle vicinanze della Fonderie, cronoprogramma diventato prescrittivo, cioè obbligatorio, a seguito del rilascio dell’AIA dopo la pausa estiva.

Dato il persistere dei fumi visibili ad ogni ora di giorno e di notte, delle emissioni odorigene, delle polveri nere che si depositano ancora in quantità notevole e del rumore che è stato certificato da ARPA essere superiore a quanto previsto, anche dalle norme comunali, nel novembre 2017, noi di Legambiente abbiamo richiesto ad ARPA un’ ispezione urgente per valutare lo stato effettivo dei lavori di adeguamento dell’impianto così come prescritti in AIA, ispezione che venne effettuata a fine dicembre ma della quale non si conoscono ancora le risultanze.
Comunque, ad oggi la situazione, in base alla percezione esterna da parte dei cittadini e Aziende circostanti non sembra aver subito miglioramenti.

Le analisi effettuate da ARPA hanno confermato, in modo incontrovertibile, che la fonte delle polveri nere depositate sulle Aziende e abitazioni circostanti proviene dall’ attività svolta da Fonderia.
ARPA però ha svolto la sua ricerca solo per capirne la provenienza, ma non risulta sia stata condotta un’analisi approfondita che ne caratterizzasse tutto il contenuto e la sua eventuale pericolosità per la salute, come invece avevano espressamente chiesto in modo inequivocabile cittadini e comitato GAIA.

Inoltre, la risposta giunta da ATS alle domande di chiarimenti inoltrate da GAIA a questo proposito appare, eufemisticamente parlando, semplificatoria e non esaustiva, ai limiti dello sberleffo.
Infatti l’analisi ha considerato solo un campione minimo, parziale, ovvero solo i campioni presenti a terra, per loro natura i più grandi e pesanti mentre quelli più fini, dispersi nell’aria non sono stati oggetto d’indagine.

Si tratta quindi di particelle troppo grosse per essere inalate, e non vengono considerate tutte quelle presenti, anche di minore dimensione, che vanno a depositarsi ben oltre i 400 metri delle zone campionate.
Perché ARPA non ha analizzato quelle prelevate all’interno dell’azienda, alla fuoriuscita dal filtro, (guarda caso danneggiato proprio in quel periodo….) per essere sicura che non fossero contaminate da fattori esterni?

Di fronte alle troppe domande rimaste prive di risposta e alla risposte non chiare e esaurienti i cittadini si sentono sempre più soli e, per usare una metafora, con la sensazione che la polvere sia tenuta sempre e solo sotto il tappeto .

In data 21 febbraio 2018 si terrà il Consiglio Comunale del comune di Gavardo.
In questa sede si richiederà all’amministrazione comunale di dare risposta ad un’ interpellanza posta dalle minoranze relativamente a questa vicenda.
Tante sono le domande che vengono poste e ci auguriamo che, almeno in questa occasione, non ci sia un atteggiamento pilatesco da parte di chi ha il dovere di dare risposte e proporre soluzioni.

L’ Ass.re all’ambiente ha affermato in più interventi pubblici, di aver fatto tutto quanto sia in suo potere per risolvere questa situazione. Alla luce dei fatti sul suo operato noi abbiamo delle grosse riserve.
A noi pare veramente incomprensibile come l’Assessore possa ritenere l’azienda “un esempio di collaborazione”.

Come noto, la Fonderia è già stata diffidata in tre occasioni dalla Provincia, ha ricevuto un diniego al rilascio dell’AIA e Legambiente ha presentato un esposto in procura relativamente a questa situazione e a breve chiederemo un incontro con chi sta gestendo il nostro esposto.

Noi rimaniamo a fianco dei cittadini e dei comitati locali che si adoperano per risolvere la questione e che NON HANNO MAI CHIESTO LA CHIUSURA DELLA FONDERIA ma che essa operi rispettando le norme che ne regolamentano l’attività.
Non è chiedere la luna, è chiedere semplicemente l’ovvio.

Molti a nostro avviso sono i problemi che attendono ancora da parte di tutte le istituzioni, un’ adeguata e concreta risposta a tutela dell’ interesse dei cittadini e della collettività.

Non mancheremo di richiamare ognuno alle proprie responsabilità, anche attraverso l’azione costante di denuncia di quanto osserviamo.

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