Il tirocinio all'estero di Anna
di Redazione

Una bella esperienza di formazione e di vita quella vissuta in Germania da Anna Guerra, di Barghe. Riportiamo qui il suo racconto, pubblicato sul portale della Cooperativa “Tempo Libero”, organizzatrice del progetto “My First Job 3.0”


Anna Guerra, di Barghe, ha raccontato sul portale della Cooperativa “Tempo Libero” la sua esperienza di tirocinio in Germania nell’ambito del progetto “My First Job 3.0”, promosso e finanziato da Comune di Gavardo, A.ge. Gavardo e Comunità Montana di Valle Sabbia. Riportiamo qui di seguito il racconto.
 
“Il 2 ottobre 2017, grazie al progetto “My First Job 3.0”, sono partita per la Germania, uno dei Paesi che da tempo volevo visitare, soprattutto per migliorare e rafforzare una delle lingue straniere che ho studiato durante i miei anni universitari. Un’opportunità del genere non capita tutti i giorni: 12 settimane in un Paese europeo per migliorare una lingua straniera e svolgere un tirocinio in un settore di mia scelta, il tutto finanziato da Comune di Gavardo, A.ge. Gavardo e Comunità Montana della Valle Sabbia.
 
In un paio di incontri i responsabili del progetto nella Cooperativa Tempo Libero – Mauro Guaschi e, nel mio caso, Paola Slaviero – hanno accolto le mie idee e i miei obiettivi e mi hanno aiutato a restringere il campo di ricerca. In breve tempo si sono avvalsi di Tibor, un ente tedesco che ha individuato un luogo di tirocinio in linea con il mio profilo e che mi ha supportato per qualsiasi genere di problema potessi riscontrare.
 
Non sono capitata in una grande città, ricca di possibilità di ogni genere, città come Londra o New York, città che non dormono mai, sempre affollate di gente. Sono capitata in un posto migliore: Weimar, una tranquilla cittadina nel centro della Germania, ricca di storia e di cultura, che a qualcuno può sembrare noiosa, ma a mio parere è stata la scelta perfetta.

Credo che, in queste occasioni, scegliere località di “basso profilo” sia giusto, perché in tali realtà non si è circondati da distrazioni inutili e dalla globalizzazione sempre più presente in ogni campo; si ha la possibilità piuttosto di vivere meglio la cultura locale e di conoscere persone del luogo, si è più invogliati a cimentarsi nella lingua locale piuttosto che ripiegare sull’inglese come lingua intermediaria per eccellenza.
 
Nel mio caso, trascorrere il tempo in una città come Weimar mi ha dato la possibilità di conoscere molti aspetti a livello storico, culturale e artistico che, probabilmente, non avrei potuto apprendere altrimenti. Oltre a ciò, non sono mancate le occasioni per visitare anche altre città: ogni settimana sono riuscita a visitare un luogo diverso, da Lipsia a Erfurt, da Stoccarda a Berlino. Lavorare in un ufficio turistico, inoltre, mi ha permesso di mettermi ancora più in gioco, dovendo utilizzare ogni giorno la lingua tedesca – vista la stragrande maggioranza di turisti nazionali – e qualche volta anche le altre lingue straniere di mia conoscenza.
 
L’accoglienza e l’aiuto che ho ricevuto sul posto di lavoro sono stati significativi per il buon esito del mio tirocinio, e ne sono davvero grata e soddisfatta.
 
Esperienze di questo genere insegnano molto: ad essere dinamici, ad adattarsi in fretta alle varie situazioni, ad imparare in fretta, ad arrangiarsi, a chiedere aiuto quando serve. Sono esperienze che fanno crescere, sotto diversi aspetti. Partire e cominciare da zero in un Paese diverso dal proprio, con una lingua madre diversa dalla propria, a volte è difficile: dopo aver superato i preconcetti, dopo che l’avventura è iniziata, però, si apre un mondo nuovo.
 
My First Job 3.0” ha rappresentato la combinazione perfetta tra studio, lavoro ed esperienza e consiglierei a chiunque voglia mettersi in gioco di intraprendere un’esperienza all’estero”.

 
 
 
 
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