Grande successo per il martedì di Carnevale
di Aldo Pasquazzo

Anche quest'anno al Gran Carnevale di Storo tra carri allegorici e maschere hanno sfilato autentici capolavori di sartoria 


Maestria, creatività e partecipazione hanno ancora una volta contraddistinto il Gran Carnevale di Storo, organizzato da Pro Loco e Fondazione Mati Quadrati e ormai giunto alla sua 51ª edizione.
   
Lungo il  tradizionale circuito ad anello racchiuso fra via Sette Pievi e via dei Veneziani, nove fra carri allegorici e gruppi mascherati si sono sfidati a colpi di satira, con divertenti narrazioni e colorate fabbricazioni.  
 
Dietro questi autentici capolavori di elevata fattura e anche tanti costumi di buon taglio sartoriale, spesso realizzati in casa da mani volonterose. “Poi - avverte il patron Nicola Zontini - tante vicende storesi sia di oggi che del passato, dietro le quali si cela sempre una buona dose di verità”. 
 
E' il caso del carro “Tùch i bùs i gà le so chiaf”, edito dagli  “Sbandati”, che hanno catturano l’attenzione degli spettatori con un’imponente casa arroccata sulle pendici della montagna ed un saloon americano. La storia narrata è quella di un gruppo di uomini volenterosi pronti a salpare alla volta dell’America alla ricerca della (s)fortuna. Prima della traversata oceanica provvedono tuttavia ad “assicurarsi” circa la fedeltà delle consorti, non tenendo conto della particolare abilità del “bao de chiaf”
 
Il carro vincitore della precedente edizione “Mary Poppins corporation”- guidato da Flavio Zocchi insieme ad altri 52 figuranti - ha messo in scena un divertente musical, canzonando con arguzia e brio i chiacchierati party estivi al di là del ponte (Polentera e Panoclera). 
 
La compagine “Ex Combattenti” ha invece architettato una soluzione per ovviare al manto di “bruma” che ricopre Spenigol nel periodo invernale, progettando la costruzione di un grande specchio in grado di catturare e riflettere i raggi solari, ma qualcosa va storto.
 
Elio Scarpari, che del compianto Hermann Zontini era non solo amico ma anche collaboratore in ambito carnevalesco, è esplicito: “La manifestazione mascherata di Storo non è solo una tradizione storica e un'attrattiva turistica, ma continua a far parlare di sè anche fuori dalla nostra Regione, tanto che ieri i partecipanti al martedì di Carnevale sono stati più di 3000. Noi stavolta abbiamo proposto “Le Rogasciù”, una processione primaverile che in maniera disinvolta si rifaceva alla liturgia di una volta, quando la Strega Giana de Cerè invocava la pioggia per salvaguardare la campagna. Poi quelli di Bersone  con “ Fate l'amore e non le gallerie” e riferimenti velati al Put dal Cafar (Ponte Caffaro).
 
Giuria e giurati: “Selezione difficile da effettuare e poi mettere su carta”. All'edizione 2018 non ha invece presenziato la fondazione Scaldabache de Conden (Condino): “Ci siamo presi un anno sabbatico, ma nel 2019 di sicuro ci saremo”, avvertono Quarta e Bianchini.  
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